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14 luglio 2022

Rigassificatore di Piombino per tre anni, c’è il primo sì

Al Mite accordo anche per un tavolo dedicato alle istanze del territorio raccolte nel memorandum. Il Comune rimane contrario.

Leonardo Testai

Il rigassificatore di Piombino verrà posto in opera presso la banchina del porto “il prima possibile, e per un periodo non superiore a tre anni, in modo da garantire la sicurezza energetica nazionale a partire dal 2023: nel contempo Snam identificherà un sito alternativo che ne consenta un utilizzo per un periodo più lungo”. Questo l’esito dell’incontro di ieri, 13 luglio, fra i ministri Roberto Cingolani (Transizione ecologica) e Mariastella Gelmini (Affari regionali), il presidente della Regione Toscana e commissario straordinario per l’opera Eugenio Giani, l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier, il capo di gabinetto di Palazzo Chigi Antonio Funiciello e il consigliere economico del premier Francesco Giavazzi.

Il sito alternativo che, in prospettiva, potrebbe ospitare la nave Golar Tundra di Snam dopo i primi tre anni, potrebbe essere sempre in Toscana: il rigassificatore potrebbe essere collocato a Livorno insieme all’altra struttura di questo tipo già esistente, ovvero la nave Frsu Toscana gestita da Olt Offshore Lng Toscana. La nave può processare attualmente 3,75 miliardi di metri cubi annui di gas, capacità saturata fino al 2023-24, e Olt presenterà richiesta per accrescere la capacità di un altro miliardo di metri cubi, senza modifiche all’impianto ma solo alla logistica.

Un tavolo per le istanze del memorandum

Nel corso dell’incontro, secondo quanto reso noto dal Mite, si è discusso della “inderogabile necessità di installare il rigassificatore nell’area di Piombino”, per garantire la sicurezza energetica nazionale “nei tempi stabiliti dal piano del Governo”, cosa che rende accettabile anche il compromesso dei tre anni. Venier ha illustrato le caratteristiche tecniche del progetto, mentre Giani ha presentato le istanze del territorio: le parti hanno dunque convenuto sull’istituzione di un tavolo di lavoro per monitorare l’andamento dei lavori relativi all’installazione della Golar Tundra, e concordare le istanze del territorio “relative ad alcuni progetti di rilevante impatto ambientale ed economico – scrive il Mise – così come segnalati dal commissario con un memorandum su Piombino”.

Giani ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro: “Per gli altri 22 anni della richiesta di Snam – ha affermato – sarà costruita al largo, poi sarà definito dove, una piattaforma offshore simile a quella che c’è già a Livorno, a 12 miglia dalla costa, che possa ospitare la nave e consentire con un gasdotto la penetrazione del gas nella rete che si collega a quella nazionale”.

Il sindaco di Piombino promette battaglia

Rimane contrario il Comune di Piombino: “Una decisione presa sulla pelle della comunità piombinese, in dispregio di tutte le criticità che abbiamo sollevato nei mesi scorsi che evidenziano chiaramente quanto questo progetto sia negativo per la città”, accusa il sindaco Francesco Ferrari, spiegando che “continueremo a combattere questa battaglia sul campo del procedimento amministrativo: ci siamo già dotati di consulenti legali e tecnici che ci aiuteranno a far emergere la posizione di Piombino”.

Per il sindaco, inoltre, è indispensabile che il Comune e i cittadini abbiano libero accesso ai documenti forniti da Snam sul progetto, perché la comunità “ha diritto a tutelare e veder tutelati i propri interessi”. Il comitato Salute pubblica, La Piazza, il comitato Liberi insieme per la Salute e Gazebo 8 Giugno contro il rigassificatore, nel frattempo, hanno annunciato una nuova manifestazione di protesta per il 16 luglio in città.

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Leonardo Testai

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