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09 dicembre 2022

Rigassificatore di Piombino, per l’off-shore Snam cerca fuori Toscana

Secondo l’azienda, l’Alto Tirreno non è la collocazione migliore per la Golar Tundra, che dopo 3 anni lascerà il porto.

Leonardo Testai

Il futuro off-shore del rigassificatore di Piombino? “E’ possibile a questo punto che sia fuori dalla Toscana”, ammette Elio Ruggeri, responsabile business Gnl di Snam, in una videoconferenza con i giornalisti dopo l’annuncio della proroga chiesta al commissario governativo Eugenio Giani. Il 9 dicembre, infatti, era il giorno in cui scadevano i termini per l’indicazione del luogo dove la Golar Tundra, esauriti i 3 anni nel porto di Piombino previsti dall’autorizzazione – peraltro sottoposta al giudizio del Tar del Lazio -, dovrà operare off-shore.

“Gli esiti delle analisi che abbiamo condotto fino ad oggi – ha spiegato Ruggeri – hanno evidenziato che, viste le condizioni meteo marine prevalenti nell’area dell’Alto Tirreno, e vista la tipologia di ormeggio che sarebbe necessario realizzare, la Golar Tundra dovrebbe distaccarsi un certo numero di volte, e ciò comporterebbe una interruzione dei servizi di rigassificazione degli impianti. Ovviamente le condizioni meteo marine sono peggiori durante si mesi invernali, quindi questo distacco avverrebbe più frequentemente nei mesi invernali, dove maggiore è l’esigenza di avere capacità di rigassificazione programmabile e è disponibile”.

Più lontana l’ipotesi di due rigassificatori a Livorno

Questo giudizio sembra allontanare definitivamente l’ipotesi che la Golar Tundra, una volta abbandonato il porto di Piombino, possa operare al largo di Livorno accanto al rigassificatore Olt. Che l’ipotesi fosse quella approfondita da Snam, lo conferma lo stesso Ruggeri nella lettera, datata 29 novembre 2022, con cui si richiede formalmente la proroga. “Con la Fsru Toscana – ha poi spiegato lo stesso Ruggeri, che è anche presidente di Olt Offshore Lng Toscana – ci sono differenze importanti. La nave di Olt è stata ottenuta dalla conversione di una metaniera preesistente, e questa conversione fu fatta specificatamente per l’ormeggio nell’Alto Tirreno”.

Tuttavia, precisa il rappresentante di Snam, “continueremo ad approfondire l’ormeggio in Toscana”, perché l’obiettivo della società “è quello di provare a trovare dei siti che siano comunque nel centro-nord Italia, per realizzare questi impianti più vicini possibile a dove si trova la domanda di gas, quindi nel nord Italia, ed evitare di congestionare i tubi del gas che già portano il gas dal sud verso il nord”.

“Dopo tre anni in porto, via da Piombino la nave”

Da qui la richiesta di una proroga di 150 giorni per l’indicazione del luogo dove la Golar Tundra continuerà ad operare in modalità off-shore: richiesta solo parzialmente accolta dal commissario-governatore Eugenio Giani, che ha annunciato di volerne concedere 100. “Compatteremo le nostre attività in maniera di rispondere nei termini al commissario”, ha replicato Ruggeri, precisando che “questa proroga in nessuna maniera inficia il nostro impegno a delocalizzare l’impianto dopo i primi tre anni nel porto di Piombino. L’autorizzazione è per stare tre anni in porto e non possiamo stare un giorno di più, indipendentemente da quando presenteremo il progetto della collocazione alternativa”.

Al momento la Golar Tundra è a Singapore per interventi propedeutici all’installazione a Piombino, mentre i lavori preliminari in Val di Cornia vanno avanti. “Noi stiamo lavorando in accordo col programma che ci eravamo dati – afferma il responsabile Gnl di Snam -, un programma molto sfidante e serrato, che vuole rendere la banchina del porto di Piombino pronta per l’ormeggio della nave a partire dalla seconda metà di marzo 2023, e renderlo funzionante, ossia in grado di immettere gas in rete, a partire da fine aprile, inizio maggio”.

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Leonardo Testai

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