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25 ottobre 2022

Rigassificatore di Piombino, c’è la firma (e due incognite)

Si attende una risposta dal governo sul memorandum per le compensazioni, e il sindaco conferma la volontà di ricorrere al Tar.

Leonardo Testai

Come annunciato da giorni, Eugenio Giani ha firmato, nella sua veste di commissario governativo, l’autorizzazione all’installazione del rigassificatore Golar Tundra di Snam nel porto di Piombino. Un atto autorizzativo che riporta al suo interno diverse prescrizioni tecniche e procedurali che Snam “vaglierà già nei prossimi giorni – dichiara l’azienda – per consentire il tempestivo avvio dei lavori e fare tutto quanto possibile per disporre dell’unità operativa entro i tempi previsti”.

Tar e memorandum, le incognite sul tavolo

Peraltro, entro 45 giorni, Snam dovrà indicare il luogo dove, dopo i primi tre anni in porto, dovrà essere portata la nave di rigassificazione che proseguirà la sua attività offshore. Parlando dei tempi per la messa in funzione dell’impianto Giani ha detto che “ragionevolmente posso dire, ma è la mia opinione e non quella di un tecnico, che i tempi di metà aprile possano essere rispettati”. I dettagli di quando arriverà la nave, dunque quando sarà pronta la condotta del gas, “li sapremo nei prossimi giorni”. Con due incognite sul tavolo: il ricorso al Tar contro l’opera, annunciato dal sindaco di Piombino, e il pacchetto di interventi compensativi che passerà all’esame del nuovo governo.

Allegato all’autorizzazione c’è il memorandum Piombino, il documento che indica dieci punti come compensazione per la collocazione in porto del rigassificatore. Un documento che tuttavia, al momento, rimane solo un’incognita, sperando che il nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni decida di non smentire l’apertura (del tutto informale) ottenuta in estate dal governo Draghi. Il memorandum infatti, com’è stato affermato in conferenza dei servizi, “costituirà un atto unilaterale – si legge nel verbale del 21 ottobre – fondato sulla ragionevolezza e sul parere favorevole dato dai rappresentanti del Governo uscente. E’ una intesa che il nuovo Governo dovrà ratificare e quindi approvare successivamente o comunque non appena sarà in carica”.

Nel memorandum interventi sul porto, sconti e bonifiche

Dei dieci punti del memorandum, il primo riguarda un finanziamento di almeno 145 milioni di euro per completare l’infrastruttura portuale, in base alle previsioni del Piano regolatore portuale, nonché sia per “compensare” l’occupazione della nuova banchina della darsena nord da parte della nave Golar Tundra, sia per non penalizzare le attività di itticoltura e turismo. In questo capitolo, le indicazioni prevedono 50 milioni di euro per l’adeguamento della banchina ovest, altrettanti per rigenerazione, sistemazione, messa in sicurezza e bonifica delle aree Sin demaniali marittime portuali e retroportuali, e altri 50 milioni per le banchine pubbliche Area Variante II/Pontile Acciaierie, al fine di consentire le attività logistiche portuali altrimenti compromesse dal rigassificatore.

Altro punto rilevante è la richiesta di agevolazioni per almeno il 50% sulle bollette energetiche per imprese e famiglie residenti nei Comuni compresi nell’area di crisi industriale complessa (dunque Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto). A tale scopo, nel memorandum si ravvisa la necessità di un intervento normativo/autorizzativo per praticare delle agevolazioni in termini di ricadute territoriali derivanti dalla presenza del rigassificatore.

Fra gli altri punti del memorandum figurano la messa in sicurezza pubblica della falda nel Sin di Piombino, la rimozione e gestione dei cosiddetti cumuli ex siderurgici, 100 milioni di euro per un parco delle energie rinnovabili, il completamento dei due lotti di collegamento del porto alla SS 398, l’approvazione definitiva della proposta di Zona logistica semplificata (Zls) e contestuale riconoscimento Zes, rifinanziamento di un fondo nazionale di 30 milioni per agevolazioni ad investimenti di imprese locali e politiche attive del lavoro.

Ferrari boccia le compensazioni, e andrà al Tar

Il sindaco Francesco Ferrari liquida così il memorandum: “Sembra più un tentativo di lavarsi la coscienza che uno strumento concreto per il rilancio del territorio. Quel documento è una lista di richieste vuota e lontana dalle reali esigenze di Piombino”. Del resto, spiega Ferrari, “avevamo risposto che avremmo impugnato l’autorizzazione di fronte al Tar e lo faremo”, perché “l’intero procedimento fa acqua da tutte le parti, e pone le basi concrete sulle quali costruiremo il ricorso”. Con il sindaco, anche i comitati: “Non ci fermeremo, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra”, afferma Francesca Marino, portavoce del Comitato Liberi insieme per la salute.

In mattinata, dopo la firma dell’autorizzazione, la Rsu della Piombino Logistics, i coordinatori Rsu Jsw Steel Italy e le segreterie Fim Fiom Uilm di Livorno sono state ricevute da Giani per ottenere garanzie sull’operatività dei traffici sulla banchina nord (legati all’attività di Jsw), in concomitanza dell’operatività del rigassificatore. “Giani ha condiviso la nostra richiesta – affermano i sindacati -, esprimendo quindi la volontà di lavorare alla realizzazione di un organismo provvisorio con la presenza delle parti sociali, parte dei soggetti del Ctr, coordinato dal Commissario il cui fine è elaborare piani di coordinamento tra operatori portuali e stazione rigassificatrice allo scopo di garantire la piena operatività degli operatori del porto.

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Leonardo Testai

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