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05 ottobre 2022

Rigassificatore di Piombino, arrivano le controdeduzioni di Snam

I rischi di collisione in porto sono remoti, la priorità sarà data ai traghetti, e c’è un piano per sventare attacchi terroristici.

Stefano Venier, amministratore delegato di Snam

I rischi di collisione in porto sono remoti, la priorità sarà data al traffico dei traghetti, e c’è un piano per sventare eventuali attacchi terroristici: Snam ha presentato al commissario straordinario per il rigassificatore di Piombino, Eugenio Giani, un documento di controdeduzioni che risponde alle osservazioni presentate da enti pubblici e privati sulla realizzazione dell’opera, a cui l’azienda lavora dal marzo scorso.

Sistemi di sicurezza per scongiurare incidenti

“Si è ritenuto di valutare come remoto il rischio di collisione – scrive Snam – e quindi di danneggiamento ed urto tra le navi in transito e il terminale Lng. Si ritiene opportuno evidenziare che la velocità ipotizzata per le manovre simulate è pari a 3 km/h all’interno del canale dragato di ingresso al porto, velocità che viene ulteriormente ridotta per consentire l’avvicinamento alla banchina con i rimorchiatori”. In caso di attacchi terroristici, aggiunge l’azienda, “il terminale sarà dotato di un piano di security, attualmente in fase di condivisione con le autorità competenti, per prevenire le minacce e gestirle per minimizzarne i potenziali effetti”. Sarà inoltre approntato un piano di emergenza interna, ed è previsto che il terminale sia dotato di un sistema di sicurezza per la protezione di personale, impianti di produzione e ambiente: in caso di incidente, è prevista la fermata dell’intero impianto e la depressurizzazione automatica dello stesso.

Riguardo alle manovre di entrata e uscita dei mezzi navali a supporto del rigassificatore di Piombino, “nella stagione estiva saranno eseguite esclusivamente in notturna – sostiene Snam -, quindi senza generare interferenza con il traffico traghetti. Durante il resto dell’anno si valuterà attentamente la possibilità di manovra anche in periodo diurno in funzione delle effettive finestre di disponibilità. Resta comunque inteso che, in ogni caso, sarà data la priorità al transito dei traghetti”. Peraltro, afferma l’azienda, a differenza di quanto accade per il rigassificatore offshore della società Olt di fronte a Livorno, per il quale è prevista un’area di interdizione, nel caso di Piombino “non sono previste aree di interdizione” perché “esse sono aree di interdizione alla navigazione, e pertanto non sono applicabili all’impianto in esame”.

Giani ottimista: “Autorizzazione per il 27 ottobre? Si può”.

Giani ha espresso ottimismo per la realizzazione dell’opera, che il Governo vuole in funzione dalla primavera del 2023 nel porto di Piombino. “Mi rendo conto – ha spiegato – che ci sarà un grande carico di prescrizioni da osservare nel posizionare il rigassificatore a Piombino. Ma da un punto di vista di ragionevolezza, ogni giorno che passa vedo che la cosa è possibile, e quindi che si possa osservare per l’autorizzazione il tempo previsto dalla legge, che è entro il 27 ottobre”.

Il Comune di Piombino, a sua volta, si prepara per la seconda riunione della Conferenza dei servizi sul rigassificatore, fissata per venerdì 7 ottobre: all’ordine del giorno ci sono proprio le integrazioni richieste a Snam e, per la prima volta, si discuterà la futura collocazione dell’impianto off-shore, per la quale saranno vagliati alcuni siti. “Pretendiamo la garanzia – afferma il sindaco Francesco Ferrari – che Piombino non sia tra questi. Davanti alle nostre coste c’è il Santuario dei cetacei, un’area marina protetta di grandissimo valore, e l’Arcipelago toscano. Lo diciamo da sempre: i danni che la collocazione di un impianto a largo potrebbe causare sono incalcolabili. La contrarietà del Comune e della città alla realizzazione dell’opera in porto è stata già cristallizzata nelle centinaia di pagine di pareri che abbiamo depositato in Regione e presentato nel primo appuntamento della Conferenza dei servizi”.

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