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17 luglio 2023

Regione, parte il primo bando per le Pmi all’estero

Stanziati 30 milioni per favorire l’internazionalizzazione delle aziende toscane. Riservato a chi ha meno del 20% di fatturato oltre confine.

Silvia Gigli

Un investimento globale di 50 milioni di euro per favorire l’internazionalizzazione delle imprese toscane. E’ la sfida che la Regione Toscana mette in atto grazie al Fondo europeo per lo sviluppo regionale, Fesr 2021-2027 (che poi in realtà sarà 2023-2029) che ha messo questo denaro a disposizione dall’inizio dell’anno. La precedente programmazione, quella relativa agli anni 2014-2020, aveva messo a disposizione 41 milioni, adesso si rilancia con 50 milioni, di cui 30 messi a bando tra pochi giorni. Globalmente il Fesr prevede 517 milioni per le imprese toscane, ma intanto si inizia con il bando per l’internazionalizzazione.

Premiate le aziende non ancora aperte al mercato estero

“Siccome ci sono alcune imprese non ancora aperte al mercato internazionale – spiega l’assessore regionale allo sviluppo economico, Leonardo Marras – o che hanno meno del 10% del loro bilancio proveniente dall’export, abbiamo pensato fosse cosa buona incentivare le loro attività di promozione e internazionalizzazione. Del resto, il valore dell’export in Toscana è pari al 44% del Pil regionale ed è cresciuto del 10% anche quest’anno. E’ la nostra vocazione e bisogna assecondarla”. “Puntiamo a creare un modello di Toscana nuovo – puntualizza il presidente della Regione Eugenio Giani – ovvero una Regione che si fidi e investa sue sue imprese, soprattutto su quelle che esportano”.

Il primo bando da 30 milioni al via il 20 luglio

Il primo bando, da 30 milioni di euro, parte il 20 luglio e la presentazione delle domande si chiuderà il 10 agosto. Si tratta di una sovvenzione a fondo perduto (spese ammissibili solo se sostenute dopo la presentazione della domanda) erogato ai sensi del regolamento di esercizio che va da un minimo di 10mila euro a un massimo di 400mila euro di contributo. Il bando avrà una graduatoria che parte da un minimo di 14 punti. L’intensità dell’aiuto va da un minimo del 30% a un massimo del 50% e saranno premiate le imprese che hanno un fatturato estero inferiore al 10 o al 20% o che non abbiano bilanci depositati presso la Camera di Commercio. Sono interessate le piccole e medie imprese che operano nel manifatturiero, nel turismo e nel commercio o che si trovano ad operare in aree interne e periferiche della regione. Farà punteggio anche la capacità di unirsi e presentare progetti in forma aggregata. Per esempio, cinque imprese unite nello stesso progetto avranno otto punti in più nella graduatoria finale.

Farà punteggio anche la capacità di creare nuovi posti di lavoro

I progetti dovranno puntare almeno per il 60% sulla partecipazione a mostre o fiere internazionali, le attività di consulenza mirate all’apertura all’estero, la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale. Non solo. Farà punteggio anche la capacità di offrire nuovi posti di lavoro a giovani e donne. I risultati del bando saranno resi noti a dicembre e le erogazioni dei contributi partiranno entro 18 mesi dalla chiusura del bando.

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Silvia Gigli

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