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15 febbraio 2023

Qf (ex Gkn) va in liquidazione tra accuse incrociate

Francesco Borgomeo getta la spugna. Adesso il pallino passa alla Regione Toscana che ha ricevuto interesse per la fabbrica di Campi Bisenzio.

Silvia Pieraccini

Lo stabilimento ex-Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) in cui si producevano semiassi per auto

Questa volta non ce l’ha fatta, Francesco Borgomeo, a proseguire l’attività – svolta in più occasioni in passato – di risanatore e ristrutturatore di aziende: la Gkn, fabbrica di semiassi per auto di Campi Bisenzio (Firenze) che l’imprenditore laziale aveva acquisito insieme con 422 lavoratori, per 1 euro, dal fondo Melrose nel dicembre 2021, va in liquidazione volontaria. Fine della partita.

Borgomeo accusa il movimento ‘Insorgiamo’

Borgomeo getta la spugna (dopo che nei mesi scorsi aveva ipotizzato di farsi da parte) e accusa: “Il movimento politico Insorgiamo (formato da una parte dei lavoratori ex-Gkn, ndr) ha fatto di tutto, in maniera scientifica, per far fallire la QF al fine di espropriare lo stabilimento e disporre dei beni a proprio piacimento come sta già facendo senza alcun controllo”. Secondo Borgomeo, il movimento ha fatto di tutto, negli ultimi 12 mesi, per far fallire ogni percorso di riconversione, con “assemblea permanente e occupazione costante della fabbrica; intimidazioni, minacce, istanze di fallimento, pignoramenti dei conti, precetti; azione mediatica tesa a promuovere un movimento politico, che nulla ha di sindacale e a screditare l’azienda; totale indisponibilità a far arrivare la cassa integrazione che infatti non è arrivata a oggi; boicottaggio sistematico di tutti i tentativi di rilancio”.

Il pallino passa alla Regione Toscana

Ora si apre un’altra partita, affidata alla Regione Toscana che proverà a guidare il processo di riconversione della fabbrica di Campi Bisenzio e che ha già ricevuto alcune manifestazioni di interesse. Lo scoglio sarà riassorbire i lavoratori rimasti (meno di 300 che da quattro mesi non ricevono lo stipendio, rispetto ai 422 iniziali). “L’azienda farà ogni atto necessario a tutelare i lavoratori e il patrimonio aziendale – afferma Borgomeo – e soprattutto farà ogni azione utile al ripristino della legalità nello stabilimento e nella vertenza. Abbiamo sempre detto che non esiste sviluppo e occupazione nell’illegalità”.

Il collettivo di fabbrica dei lavoratori ex-Gkn aveva ‘anticipato’ la liquidazione

Sui social, il collettivo di fabbrica dei lavoratori ex-Gkn aveva anticipato le voci della messa in liquidazione dell’azienda. “Se così fosse – aveva scritto – questo sta avvenendo in barba ad ogni trasparenza sociale, contrattuale, sostanziale e formale. Sarebbe l’ennesimo schiaffo a istituzioni e tavoli tra le parti sociali. Il che dovrebbe come minimo fare indignare”. Il collettivo di fabbrica accusa Borgomeo di aver sprecato mesi e mesi di tempo senza concludere nulla (a parire dalla cassa integrazione per riorganizzazione) e ipotizza che ci sia dietro una operazione immobiliare. Poi, dopo che Borgomeo ha confermato la messa in liquidazione di Qf, il collettivo di fabbrica rincara la dose: “Questo è un disco rotto, inquietante, una vera e propria guerra psicologica sui lavoratori a cui abbiamo risposto più e più volte punto punto. Ora sta alle istituzioni fermare questa deriva”.

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Silvia Pieraccini

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