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09 settembre 2022

Procedure semplici e bonus stabili in edilizia: le richieste di Ance Toscana

Appello dei costruttori di Confindustria ai candidati alle elezioni: le emergenze sono caro-energia e cessione del credito.

Leonardo Testai

Dare più stabilità per i bonus in edilizia, sbloccare la delicata partita della cessione dei crediti, risolvere i problemi del prezzo dell’energia, e in prospettiva semplificare le procedure abbattendo la burocrazia e le sovrapposizioni fra più livelli della macchina pubblica: in Toscana, come in Italia. Sono queste le richieste principali veicolate dalla lettera che Ance Toscana, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, ha inviato ai candidati nei collegi della regione.

“Siamo convinti che il nostro settore per varie ragioni sia determinante nella ripresa di questo paese, per uscire da questo tunnel in cui siamo entrati”, ha affermato Rossano Massai, presidente dell’associazione dei costruttori dei Confindustria. In Toscana si contano almeno 6.127 imprese edili che occupano circa 26.000 lavoratori iscritti al sistema della Casse Edili, cui vanno aggiunti i lavoratori autonomi. E’ stato calcolato infatti che l’edilizia acquista dall’88% dei settori economici, e il 95,8% degli acquisti è di produzione interna (dati Ance Istat). E’ stato inoltre quantificato che una spesa aggiuntiva di mille milioni di euro in costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta complessiva di 3.513 milioni come effetti diretti, indiretti e indotti.

Energia, bonus, cessione del credito: ecco le emergenze

Secondo il presidente di Ance Toscana, ci sono due emergenze principali in questo momento. “Sicuramente va risolto il problema dell’energia – afferma – perché anche nel nostro settore incide molto: penso ai trasporti, ma anche agli impianti di confezionamento di conglomerati bituminosi che vanno a metano e che stanno chiudendo, se non si riesce ad alimentarli con altre risorse. Quindi è importantissimo il discorso dell’energia, come è importante il discorso di riaprire per il nostro settore la possibilità della cessione dei crediti maturati con lo sconto in fattura per i bonus, perché questa è un’emergenza assolutamente attuale”. Secondo le stime di Ance Toscana, in regione circa i due terzi delle aziende dell’edilizia hanno operato con i bonus. “Abbiamo aziende che hanno uno, due milioni di euro di crediti nei cassetti e non riescono a cederli”, ammette Massai.

Per quanto riguarda i rincari dell’energia ma anche dei materiali, aggiunge il presidente dell’associazione, “stiamo lavorando anche sui prezzari regionali, che possano essere aggiornati in maniera omogenea in tutte le regioni, e che siano aggiornati in maniera corretta, rispondendo proprio ai rincari che ci sono. Per questo chiediamo anche fortemente che ci sia una revisione prezzi che sia strutturale, mese per mese, perché il nostro mercato dei materiali è impazzito, non si stabilizzerà a breve, e quindi è assolutamente necessario che ci siano dei metodi normativi che consentano alle imprese di poter lavorare a prezzi equi”.

Riformare l’apparato pubblico, con un nuovo Codice Appalti

La “riforma delle riforme”, per Ance Toscana, è la riforma dell’apparato pubblico: l’associazione nella lettera chiede di rivedere completamente la ripartizione di competenze tra Regioni, Province, Comuni e la loro struttura interna. Ma anche di rivedere competenze e ruoli delle Soprintendenze, che per l’associazione “costituiscono spesso un freno ingiustificato alle procedure”.

Per quanto riguarda i contratti pubblici, la richiesta è quella di un nuovo Codice “basato su norme semplici e lineari che riprendano spunti dai Decreti semplificazioni cambiando filosofia di fondo, riconoscendo premialità alle caratteristiche intrinseche dell’aziende: certificazioni, struttura, correttezza, professionalità”. Ance chiede di riconoscere il principio di territorialità delle imprese per lavori sottosoglia comunitaria, e di emanare in contemporanea al Codice Appalti un unico regolamento, senza rinviare a decreti attuativi.

Edilizia privata, l’idea è prevedere il ‘silenzio assenso’, dando certezza dei tempi, con nuove normative per rigenerazione urbana e partenariato pubblico-privato così che risultino interventi di interesse pubblico e quindi fattibili economicamente, lasciando agli Enti e ai privati margini di trattativa specifica per ogni intervento. La Pianificazione dovrà a sua volta avere normative meno rigide e stringenti, in modo da lasciare agli attuatori degli interventi soluzioni più confacenti al mercato del momento.

Ance chiede lavoro di squadra sulle infrastrutture

Più in generale, ha detto Massai, “chiediamo a chi verrà eletto in Parlamento di ricordarsi che è di questi territori, e quindi di mettere in atto tutte quelle iniziative che, insieme alla Regione e agli enti locali, possano risolvere tutta una serie di problematiche di questa regione. La Toscana ha delle eccellenze incredibili, e ha delle potenzialità incredibili che non riesce a realizzare. Noi siamo convinti che ormai siano state messe a fuoco: noi parliamo di porti, aeroporti, collegamenti, difesa del suolo, difesa della costa. Abbiamo idee chiare, ma non si riesce a realizzarle”.

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Leonardo Testai

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