Entrano cinque nuove startup nell’acceleratore pratese ‘Prisma’ (Prato industrial smart accelerator), finanziato dal ministero dello Sviluppo economico (oggi ministero delle Imprese e del Made in Italy) con 2,7 milioni di euro e guidato come capofila dal Comune di Prato. Co-finanziatore è la società Estracom, che realizza la rete di connessione in fibra ottica per collegare i partner del progetto.
Focus su efficienza energetica e economia circolare
Le startup che sono entrate a far parte della “casa delle tecnologie emergenti” pratese sono Apuana di Carrara, nata nel 2019 si occupa di digitalizzazione della supply chain; Buzztech di Cremona, fondata nel 2018 e attiva nell’analisi dati; la pistoiese Fody, fondata nel 2022 per dare nuova vita agli scarti tessili a distanza; Staiy, nata a Berlino nel 2019, è una piattaforma che comunica la sostenibilità e vende prodotti sostenibili; Enco, fondata a Firenze nel 2021 opera nella diffusione delle comunità energetiche, occupandosi della parte burocratica relativa all’installazione di impianti fotovoltaici. “La presenza delle startup – afferma l’assessora all’Innovazione del Comune di Prato, Benedetta Squittieri – consentirà di rafforzare il rapporto fra l’innovazione nel distretto e i temi ambientali di efficientamento energetico e economica circolare, per sostenere la competitività e lo sviluppo sostenibile del territorio pratese”.
Si punta a favorire l’innovazione del distretto tessile
La selezione (i candidati che hanno risposto alla call erano 47) si è concentrata sulle startup che adottano modelli di business basati su tecnologia 5G, Internet of things, intelligenza artificiale e blockchain, le cui applicazioni sono in grado di favorire l’innovazione delle imprese del distretto tessile-moda. Le startup selezionate avranno accesso per un anno al programma di accelerazione del network Startup Italia, potranno lavorare nei locali di Prisma, utilizzare i servizi e incontrare le aziende del distretto. I nuovi arrivati prendono il posto delle prime cinque startup del progetto ‘Prisma’ che hanno finito il percorso di accelerazione anche se continueranno comunque a collaborare col centro di innovazione.
Silvia Pieraccini