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10 gennaio 2023

Pitti Uomo, la moda aspetta le mosse del governo Meloni

Sullo sfondo della kermesse della moda anche il futuro di Firenze Fiera e la riqualificazione della Fortezza da Basso.

Il governo e l’industria italiana della moda provano a familiarizzare nelle sale della Fortezza da Basso a Firenze, in vista della convocazione del tavolo nazionale il prossimo 23 gennaio al ministero delle Imprese e del Made in Italy: l’apertura dell’edizione numero 103 di Pitti Immagine Uomo ha così visto la partecipazione del sottosegretario agli Esteri, il pratese Giorgio Silli – con un passato nell’azienda tessile di famiglia – e la presenza della sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni. Con Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, secondo cui “ora ci aspetta un 2023 articolato: non ci dimentichiamo delle politiche industriali, la parola d’ordine è cambiamento”.

“Stiamo decidendo, il ministro Tajani in primis con il presidente Meloni, di destinare la maggiore attenzione possibile al made in Italy”, ha affermato Silli, il quale invita a tener conto che “vi sono indirizzi politico-programmatici che danno più attenzione a un settore che all’altro: il bilancio pubblico quello è, devi decidere che scelte devi fare”. E anche l’impegno del ministero della Cultura, sostiene Borgonzoni, “va nella direzione di un suo coinvolgimento sempre maggiore nelle proprie politiche e negli interventi a sostegno della moda”.

Espositori, lontane le presenze del pre-Covid

“Siamo ancora lontani dai 1.200 espositori del pre-Covid, ma non è una cosa che ci preoccupa”, ha affermato Claudio Marenzi, all’ultimo Pitti Uomo da presidente di Pitti Immagine, sottolineando la fedeltà ai valori della fiera, a partire dalla qualità dei prodotti del sistema moda nazionale. “Su 789 imprenditori che hanno deciso di venire ci sono alcune defezioni significative – ha sottolineato, non senza un certo rammarico -, perché c’è il pensiero che le fiere possano servire meno di prima: e invece è questo il momento in cui servono, specie per le piccole e medie imprese”.

La situazione internazionale, fra guerra in Ucraina e recrudescenza Covid in Cina, non aiuta l’arrivo di buyer da alcune zone del mondo. “Sicuramente dalla Cina, che da pochissimo è libera, lo sappiamo perché abbiamo una persona che si occupa di promuovere Pitti in Cina, hanno problemi ad ottenere i visti in tempi utili per Pitti”, ha spiegato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Sappiamo che viene qualcuno da Hong Kong – ha aggiunto -, ci sono dei cinesi che magari sono passati da qui come rappresentanza: sicuramente non avremo i 700 giapponesi che avevamo normalmente o i 450 coreani, però saranno sicuramente più di quelli che abbiamo avuto l’estate scorsa”.

Fortezza da Basso completata entro il 2028

In prospettiva, c’è il piano di riqualificazione della Fortezza da Basso, che secondo il sindaco Dario Nardella sarà portato a termine entro il 2028. “Abbiamo aggiudicato l’intervento di realizzazione del nuovo padiglione Bellavista – ha spiegato, intervenendo all’apertura della kermesse della moda maschile -, i lavori cominceranno subito dopo il prossimo Pitti Uomo, quello di giugno; abbiamo approvato il progetto esecutivo del padiglione Machiavelli e intendiamo cominciare coi lavori a fine estate. Abbiamo approvato anche il progetto definitivo del padiglione Cavaniglia: il progetto esecutivo sarà realizzato entro l’estate, pensiamo di iniziare i lavori dopo il Pitti di gennaio 2024. Anche per il padiglione Spadolini è in corso il progetto definitivo. Siamo al 50% del restauro delle mura della Fortezza, quindi la tabella di marcia è a pieno ritmo per questo investimento di più di 70 milioni”.

Nardella ha voluto rassicurare sul fatto che “realizzeremo via via i padiglioni in accordo con Firenze Fiera e Pitti in modo da creare quanti meno disagi possibili”. Tale aspetto infatti preoccupa Marenzi. “Bisogna fare in modo che non ci siano interruzioni”, ha detto, sottolineando che “Firenze è una città straordinaria. Questa fiera si potrebbe fare solo qui, ha successo solo qui: ma Firenze deve capire che la moda è internazionale, e allora dall’altra parte ci deve essere l’idea di accogliere sempre di più i nostri espositori”.

In parallelo col restyling della Fortezza c’è la partita della ricapitalizzazione (e del possibile futuro matrimonio con Milano) di Firenze Fiera. “In Consiglio regionale abbiamo messo sei milioni di euro per l’aumento di capitale di Firenze Fiera, come il Comune e la Città metropolitana faranno seguito nei prossimi giorni, e la Camera di commercio non potrà far venir meno il proprio impegno”, ha sottolineato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, secondo cui all’aumento di capitale “deve seguire, visto che nel 2024 scade la convenzione con Pitti Immagine, un nuovo contratto con Pitti che io auspico di lungo periodo”.

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