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Industria

28 ottobre 2022

Per la Cassa integrazione ex Gkn fumata grigia a Roma

Manca il progetto industriale: la palla passa di nuovo al Mise, incontro il 3 novembre. Confindustria Firenze prende le distanze.

Niente di fatto alla riunione al ministero del Lavoro – con i rappresentanti di Mise, azienda e sindacati – sulla procedura di Cassa integrazione straordinaria richiesta da Qf Spa per i circa 330 dipendenti ancora in forza alla fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio: una fumata grigia prevedibile, che rinvia a un nuovo incontro fissato per il 3 novembre – un tavolo di confronto al Mise – l’analisi, e dunque sposta in avanti la (difficile) soluzione della vertenza avviata nel luglio 2021, con la decisione della multinazionale inglese di dismettere la fabbrica della Piana.

“La richiesta di Cigs – afferma il coordinatore nazionale Fim-Cisl, Stefano Boschini – è stata motivata con la volontà di portare avanti un progetto industriale, promesso all’inizio del 2022, il quale, però, non è mai partito e del quale, ancora, non si intravedono né i contorni, né le prospettive. A gennaio di quest’anno i lavoratori sono stati posti in Cassa integrazione ordinaria, tuttavia l’Inps non ha ancora proceduto alla sua autorizzazione; questa la principale ragione sostenuta dall’azienda per motivare la richiesta di Cassa straordinaria”.

Tuttavia Qf, nel pomeriggio, in una nota ha confermato la propria volontà di “dare attuazione al piano di reindustrializzazione in due fasi” per la fabbrica, che non dovrebbe vedere per il Consorzio Irislab il ruolo inizialmente previsto, e “ha accolto l’invito a discuterne più approfonditamente” al tavolo del Mise il 3 novembre prossimo. Nell’incontro di Roma Qf ha inoltre sottolineato che “la fase uno, quella per la quale si chiede l’ammortizzatore sociale, dovrà concludersi entro marzo 2023 perché non possiamo permetterci di non partire con il piano industriale”.

I sindacati accusano Borgomeo

L’incontro di Roma doveva essere preceduto, nella giornata del 27 ottobre, da una riunione preparatoria fra le parti convocata dalla Regione Toscana: tuttavia il presidente di Qf Spa, Francesco Borgomeo, non si è presentato al tavolo, sostenendo che la convocazione era arrivata troppo a ridosso dell’incontro. “La mancata presenza di Borgomeo all’incontro di ieri ha determinato sul tavolo tecnico di oggi l’assenza delle condizioni per poter discutere delle finalità dell’utilizzo dell’ammortizzatore sociale”, accusano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil e Stefano Angelini della Fiom-Cgil di Firenze, che hanno così chiesto la sospensione del tavolo tecnico per la Cassa integrazione dei dipendenti ex Gkn, tornando al tavolo di confronto del Mise.

Per Boschini “pur non essendoci oggi, in mancanza di un piano industriale definito, le condizioni minime per un accordo, la Fim ha dato la disponibilità a proseguire il confronto al fine di provare a costruire il percorso per un rilancio industriale dell’azienda che possa garantire la salvaguardia di tutta l’occupazione”. Tuttavia, evidenzia il sindacalista, “il mancato rispetto da parte di Qf degli impegni presi sta gravemente deteriorando l’importante patrimonio di fiducia necessario al buon esito della vertenza”.

Confindustria Firenze prende le distanze da Qf

In merito alla vicenda della ex Gkn, Confindustria Firenze ribadisce la propria “preoccupazione per un adeguato rilancio industriale dell’area. “Allo stesso tempo – si legge in una nota – l’associazione fiorentina sottolinea di non conoscere i progetti imprenditoriali di Qf, sui quali non è mai stata coinvolta, né di avere mai avuto contatti con la nuova proprietà dell’azienda, che non supporta nel confronto con le organizzazioni sindacali, né ai tavoli ministeriali”. Ieri un gruppo di lavoratori era entrato nel cortile della sede di Confindustria a Firenze, in via Valfonda, per chiedere agli industriali un maggiore impegno nella vertenza con l’attuale proprietà Qf.

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