lo stabilimento Nuova Solmine di Scarlino
Lo stabilimento Nuova Solmine di Scarlino (Grosseto), in cui si produce acido solforico, riduce le emissioni di anidride carbonica con la prospettiva di risparmiare 75mila tonnellate nei prossimi 20 anni. L’obiettivo sarà centrato grazie alla progettazione e installazione di un impianto Orc (organic rankine cycle), il primo al mondo in uno stabilimento di questo tipo, che cattura l’energia termica in eccesso e la trasforma in energia elettrica, senza emettere Co2 in atmosfera.
L’investimento, pari a cinque milioni di euro, sarà sostenuto da Cogenio, capital investor del Gruppo Enel e Infracapital, attiva in progetti di efficienza energetica. Si tratta del primo passo della partnership tra Enel X e l’azienda chimica grossetana che fa capo alla famiglia Mansi e ad altri soci. L’impianto Orc è nella fase della progettazione esecutiva e dovrebbe entrare in funzione nella seconda metà del 2023.
“La transizione energetica impone la creazione di nuovi modelli di business industriali più etici e rispettosi dell’ambiente – afferma Augusto Raggi, responsabile Enel X Italia – e oggi, con la realizzazione dell’impianto Orc in stabilimento, inizia un percorso virtuoso che mette l’avanguardia tecnologica al servizio di processi di produzione più sicuri, circolari e attenti alle esigenze del territorio”.
“La sinergia tra Enel X e Nuova Solmine porterà alla realizzazione di ulteriori progetti nel rispetto dei principi Esg (environmental, social e governance), con l’obiettivo di accelerare il processo di sostenibilità dell’azienda toscana rendendola un modello di riferimento per il territorio”, afferma Luigi Mansi, presidente di Nuova Solmine, annunciando interventi per lo sviluppo della mobilità elettrica e per la produzione di idrogeno verde.
L’impianto Orc, inserito nella sezione di raffreddamento e sintesi dell’acido solforico di Nuova Solmine, consentirà di recuperare il calore di smaltimento del processo di produzione, sostituendosi all’attuale sistema di raffreddamento ad acqua di mare. In particolare, grazie all’utilizzo di innovativi sistemi di scambio termico, l’impianto sarà in grado di produrre circa 1,2 megawatt di potenza elettrica per un totale annuo di circa 9,5 Gigawattora.