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Territorio

15 maggio 2023

Nodo Tav di Firenze: scavo dall’estate, opera pronta nel 2028

Ferraris e Salvini a Firenze tengono a battesimo il riavvio dei lavori a Campo di Marte: due le frese all’opera (non in contemporanea).

Una cerimonia solenne, con la fresa Iris dipinta col Tricolore e la benedizione impartita con rito cattolico, ha salutato il riavvio ufficiale dei lavori per la realizzazione del Passante Alta velocità di Firenze, opera da 2,7 miliardi che comprende il sottoattraversamento ferroviario della città e la nuova stazione Tav di Firenze Belfiore. Le autorità presenti hanno premuto un pulsante per avviare la fresa, in funzione per qualche giro dimostrativo: in realtà l’inizio dello scavo è previsto per l’estate – si è parlato di giugno-luglio – e il completamento dell’opera è atteso per il 2028.

Due frese, ma non attive in contemporanea

Per il sottoattraversamento saranno scavate a circa 20 metri di profondità due gallerie parallele, una per ogni senso di marcia, ciascuna lunga circa 7 chilometri e collegate tra loro con bypass di sicurezza ogni 500 metri, tra la stazione di Firenze Campo di Marte e la zona di viale XI Agosto, situata fra le stazioni di Firenze Rifredi e di Firenze Castello. E’ previsto che nei cantieri lavorino a regime circa 400 persone al giorno. Al fine di ottimizzare le fasi di lavoro e contenere i tempi, le gallerie saranno realizzate mediante due frese che, secondo quanto dichiara il gruppo Fs, scaveranno con modalità e tempistiche tali da non essere operative in contemporanea. Una soluzione che permetterà di limitare le vibrazioni. La seconda fresa arriverà fra alcuni mesi.

Lungo il tracciato in sotterraneo, a meno 25 metri rispetto alla sede stradale, nella zona di via Circondaria verrà realizzata la nuova stazione Tav Firenze Belfiore, progettata dallo studio di Architettura Foster e dalla società di ingegneria Ove Arup & Partners. La nuova stazione sarà interconnessa con quella di Firenze Santa Maria Novella e con l’area urbana grazie a diverse modalità di trasporto: il nuovo People mover, la linea 2 del sistema tramviario cittadino già in esercizio e i bus urbani, opportunamente potenziati. La futura fermata ferroviaria Circondaria, raggiungibile con un percorso pedonale, consentirà la connessione con la rete regionale.

“Separiamo i flussi dei treni”

“Il nodo di Firenze rappresenta un anello cruciale per la mobilità collettiva fiorentina e nazionale”, ha affermato Luigi Ferraris, amministratore delegato delle Fs, osservando che oggi “qualunque inconveniente tecnico sul nodo fiorentino produce pesanti effetti sulla circolazione ferroviaria nazionale, come abbiamo avuto modo di vedere recentemente”, e per questo motivo “è importante separare per quanto possibile i flussi dei treni”.

Ferraris ha ammesso che “il progetto del passante e della stazione Belfiore ha attraversato tanti momenti critici e stop&go nel corso degli anni”, passando anche per il fallimento dell’impresa Condotte a cui erano stati affidati i lavori, per un progetto a cui la conferenza dei servizi aveva dato il via libera nel lontano 1996. “Oggi riprendiamo questo percorso con determinazione e ottimismo, un ottimismo che ci deriva dal sostegno convinto del governo, delle amministrazioni regionale e comunali”, ha aggiunto l’ad delle Ferrovie.

Salvini: “Qui c’è l’Italia che lavora”

A portare il sostegno del governo, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “E’ la dimostrazione che nulla è impossibile”, ha detto, sottolineando che “qua oggi c’è l’Italia che lavora: si viaggerà più velocemente, più in sicurezza, e si creeranno tanti posti di lavoro”. Il passante Av di Firenze, ha sottolineato il vicepremier, “è un’opera importante, attesa, per Firenze e per la Toscana, ma per tutta Italia, e fa parte di quell’enorme sblocco di cantieri che stiamo portando avanti da mesi”. L’auspicio di Salvini è “che le infrastrutture nei prossimi anni uniscano il Paese: la politica ha il dovere di dividersi su alcuni temi e scelte, ma le infrastrutture devono unire la politica e il Paese, se ci mettiamo a litigare non facciamo un buon servizio al Paese”.

Stesso auspicio ha espresso Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze e di Confindustria Toscana: “Mi auguro adesso che le sterili polemiche del non-fare si fermino di fronte ad un’opera strategica”, ha detto, evidenziando che il passante “è la premessa per la realizzazione “della futura mobilità di tutta l’area metropolitana fiorentina. Liberando, infatti, i binari di superficie dall’alta velocità potremmo concretizzare quel sistema di mobilità integrata, basato sulla cura del ferro, che farà finalmente Firenze una città metropolitana più interconnessa, efficiente e sostenibile semplificando itinerari e flussi”. E’ a sua volta entusiasta il presidente della Regione, Eugenio Giani, secondo cui il riavvio dei lavoro del nodo Av “è una svolta per la Toscana, per Firenze e per tutto il Paese”, e “sarà il modo con cui Firenze a pieno titolo ritorna nel contesto dell’Alta velocità”.

“Un tris per la svolta, con tram e aeroporto”

Il nodo Av, insieme al sistema tramviario, per il sindaco Dario Nardella, sono due delle carte di un “tris decisivo per una svolta definitiva di questa città”, insieme al potenziamento dell’aeroporto di Peretola. Potenziamento che continua ad avere il supporto del governo: per Salvini infatti gli scali di Firenze e Pisa “hanno due target diversi, due obiettivi diversi, due potenziali di crescita diversi”, per cui “l’uno non toglie nulla all’altro” con la propria crescita. “E’ quello che noi abbiamo sempre sostenuto – gli fa eco Nardella – non esiste questa competizione tra Firenze e Pisa, sono due scali assolutamente complementari. Firenze è un City Airport, Pisa invece ha voli intercontinentali e low cost, quindi dobbiamo lavorare in sinergia”.

Guarda le foto della fresa e della cerimonia

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