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03 novembre 2022

Mancano i chip, 420 addetti a rischio nella camperistica

I sindacati chiedono alla Regione di rilanciare il tavolo di settore, e prendono a modello gli accordi anticrisi di Laika.

La crisi delle materie prime continua a far sentire i suoi effetti negativi sulla camperistica, con la carenza di microchip e semiconduttori che rallenta il lavoro consegna dei veicoli da trasformare – gli chassis di Stellantis e Ford – e mette a rischio oltre 420 contratti precari in Toscana. E’ il dato reso noto oggi da Fiom-Cgil e Fim-Cisl, secondo cui i problemi di approvvigionamento stanno portando a una frenata della produzione e un maggiore ricorso alla Cassa integrazione, a fronte di una domanda fortissima per i camper: una situazione paradossale che allunga i tempi di consegna dei veicoli trasformati, fino a punte negative di 18-24 mesi.

In una fase storica che vede il distretto della Valdelsa fra i più performanti d’Italia negli ultimi anni, da agosto 2021 a agosto 2022 nelle aziende toscane la media è stata di 15 settimane di Cassa integrazione, sostengono i sindacati: alla Trigano, nel senese, si è lavorato solo tre giorni a ottobre. I sindacalisti quindi chiedono alla Regione Toscana di aggiornare il tavolo sul settore coinvolgendo tutti gli attori – dalle istituzioni alle parti sociali – come mossa propedeutica al rilancio della richiesta di inserire il settore camperistica nel tavolo nazionale auto, nell’ottica della difesa della produzione e dei posti di lavoro.

Modello Laika per gli accordi di stabilizzazione

Per i sindacati, l’esempio positivo è quello della Laika di San Casciano Val di Pesa, dove un accordo di prossimità tra azienda e sindacati ha stabilito un percorso per la stabilizzazione di 185 addetti da qui a luglio 2025. “Un bacino con graduatorie per mansione e anzianità – spiegano Iuri Campofiloni (responsabile camperistica Fiom Cgil Toscana) e Giuseppe Cesarano (segretario generale di Fim Cisl Siena-Grosseto) – con obbligo, da parte dell’azienda, di stabilizzazione al raggiungimento di 24 mesì effettivi di anzianità aziendale e diritto di precedenza al richiamo in caso di stop produttivo. C’è necessità di garantire l’occupazione e quindi di fare uscire dalla precarietà questi 420 lavoratori. Di fronte al boom di mercato dei mezzi, questi lavoratori sono essenziali per rispondere ad una domanda in forte espansione”.

L’azienda del gruppo Hymer può vantare inoltre la firma di un nuovo contratto integrativo con i sindacati, di cui beneficeranno tutti i 700 addetti di Laika. Il nuovo integrativo prevede per tutti i circa 700 addetti un premio di risultato complessivo legato all’effettiva produzione (con un aumento potenziale di 300-400 euro l’anno), il raddoppio delle indennità di maggiorazioni di turno e dei turni notturni, congedi parentali anche per i genitori affettivi (famiglie arcobaleno), più giorni di permesso per accudire i figli under 12 in malattie brevi, e in caso di gravi patologie l’azienda si fa carico del lavoratore fino a guarigione.

L’accordo prevede inoltre degli interventi specifici anticrisi, che riguardano la mensa aziendale gratuita, la possibilità di accedere a un prestito senza interessi fino a 3mila euro trattenuto in busta paga nei 24 mesi successivi, un contributo per l’uso dei mezzi di trasporto pubblici. “Sono grandi risultati, dopo 5 mesi di intensa trattativa siamo riusciti a portare garanzie concrete a tutti i lavoratori”, affermano Campofiloni e Cesarano.

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