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05 dicembre 2022

Lowenstein compra (anche) il resort Poggio dei Medici in Mugello

Il magnate argentino fa il tris in Toscana e si prepara a investimenti di centinaia di milioni nel settore dell’ospitalità.

Silvia Pieraccini

Il resort di Poggio dei Medici a Scarperia (Firenze), in Mugello

Alfredo Lowenstein, il magnate argentino (ma vive in Florida) che ha già comprato il Castello di Cafaggiolo in Mugello e l’ex Scuola di Sanità militare di Firenze, a pochi passi dal Ponte Vecchio, fa il tris in Toscana. Nel suo (già) ricco portafoglio immobiliare votato all’ospitalità turistica entra ora il resort Poggio dei Medici di Scarperia, sempre in Mugello, dotato di un campo da golf da 18 buche, uno dei più belli d’Italia.

La trattativa, avviata da tempo, è arrivata alle battute finali. A vendere è un fondo immobiliare della galassia Unipol, proprietario del complesso che per anni ha fatto parte della catena alberghiera del gruppo, la Unahotels. Prima di allora, Poggio dei Medici era appartenuto a due società di costruzioni oggi scomparse, la Btp di Riccardo Fusi e, prima ancora, la cooperativa Consorzio Etruria.

Comprati anche i casali diroccati vicino al campo da golf

Il resort del Mugello, vicino all’autodromo e all’autostrada A1, conta 70 camere, piscina, ristorante e campo da golf con un percorso lungo quasi 6.500 metri. Lowenstein nei mesi scorsi ha acquistato anche alcuni casali diroccati vicini al campo da golf, già provvisti di concessione edilizia (e con gli oneri di urbanizzazione già pagati) dal fondo di investimento Titania, dove potrebbe realizzare altre camere, e un capannone nell’area industriale di Pianvallico per realizzare un centro-servizi.

Dunque – nonostante gli ostacoli burocratici e normativi che finora gli hanno impedito di avviare i lavori di ristrutturazione sia nel Castello di Cafaggiolo (comprato nel 2008) sia nell’ex Scuola di Sanità militare (acquisita a fine 2015) – Lowenstein rilancia sulla Toscana, regione amata dalla moglie Diana e dalla numerosa famiglia (hanno quattro figli e molti nipoti), in particolare dal figlio Diego, amministratore delegato della Lionstone Development che sviluppa e gestisce alberghi e residenze nel mondo.

Poggio dei Medici è vicino al Castello di Cafaggiolo

L’acquisto di Poggio dei Medici appare strategico anche perché il resort si trova a poca distanza dal Castello di Cafaggiolo, uno dei più antichi possedimenti dei Medici, formato dalla villa patrimonio Unesco (in stato di abbandono), case coloniche, annessi agricoli e 385 ettari di boschi e prati, saliti negli anni, con successivi acquisti, a 620 ettari. Il sogno di Alfredo e Diana Lowenstein è di trasformare il grande complesso immobiliare in un resort dotato di centro sportivo (votato in particolare al gioco del polo), culturale e fieristico e di attività agricole (tra cui i vigneti di Pinot nero). L’investimento previsto anni fa era di circa 170 milioni di euro, che ora potrebbero salire a 300 milioni. L’ostacolo che per 14 anni ha frenato l’avvio dei lavori è lo spostamento della strada statale 65 “variante della Futa” che corre davanti alla villa medicea, ora di competenza Anas: di recente è stato finalmente trovato l’accordo per la realizzazione a cura e spese di Lowenstein, sotto la sorveglianza di Anas. Il progetto definitivo sta per essere presentato all’ente statale.

Nell’ex Scuola di Sanità militare sorgeranno 200 camere

Si avvicina la partenza dei lavori anche nell’ex Scuola di Sanità militare (12.500 mq) in costa San Giorgio, a pochi passi da Ponte Vecchio, dopo il via libera del Consiglio comunale di Firenze alla variante urbanistica. L’area – tre ettari con due antichi conventi, chiostri, giardini – è di grande valore culturale-architettonico e di grande fascino, e da più di 20 anni è chiusa e in stato di abbandono. Sarà trasformata in resort con 200 camere, centro benessere, ristoranti e giardini, con un investimento che Lowenstein ha stimato in 150 milioni.

Se tutti e tre i progetti saranno realizzati, si tratterà del più grande investimento alberghiero mai realizzato in Toscana.

Autore:

Silvia Pieraccini

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