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22 giugno 2022

“La Toscana è sempre più una bella addormentata”

All’assemblea di Confindustria Toscana nord (Prato, Pistoia, Lucca) il presidente sollecita interventi strategici per lo sviluppo.

Silvia Pieraccini

Stiamo attenti perché “la nostra Toscana rischia di acquisire sempre più la natura e l’immagine di una bella addormentata”. Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana nord, di fronte agli industriali di Prato, Pistoia e Lucca riuniti nella chiesa (sconsacrata) lucchese di San Francesco per l’assemblea annuale scuote con aplomb la palude in cui la regione sembra essere finita. E – pur senza avere davanti il presidente della Giunta, Eugenio Giani, in ritardo all’appuntamento a cui era atteso – lo chiama in causa elencando alcune delle mancanze regionali che contribuiscono all’immagine (e alla sostanza) di bella addormentata.

Tre nodi da sciogliere subito

Tre, in particolare, i nodi da sciogliere secondo gli industriali: le “incomprensibili pastoie burocratiche che ostacolano attività virtuose come la depurazione delle acque assicurata da Aquapur, Gida e consorzio del torrente Pescia”; la storica mancanza di impianti per smaltire i rifiuti industriali; il ritardo nell’emanazione dei bandi regionali relativi ai fondi strutturali 2021-2027. “Il ritardo nei bandi è una penalizzazione per le imprese – sottolinea il presidente degli industriali – che hanno bisogno di sostegni per realizzare gli adeguamenti imposti da questa fase economica così delicata e difficile”.

Le infrastrutture nel Pnrr? Non ci sono perché….

A rispondere alle sollecitazioni ha provato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Stefano Baccelli, secondo cui “la soluzione dei problemi di smaltimento dei rifiuti industriali sta nei progetti presentati nei mesi scorsi a seguito di un bando regionale”. E riguardo al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che in Toscana abbraccia poche infrastrutture e rischia di risultare poco incisivo, Baccelli si è giustificando spiegando che “Rfi (Ferrovie) ha detto di non riuscire a realizzare nuove infrastrutture ferroviarie entro il 2026, data di scadenza del Piano” e per questo non è stato possibile inserirle nel Pnrr.

Per il resto la relazione del presidente degli industriali ha dipinto una Toscana “più stagnante che dinamica”, che ha bisogno di “scelte da fare adesso, subito, senza indugio”. La scossa, ha spiegato Matteini, è indirizzata a “tutti coloro che hanno a cuore la comunità del territorio”, dalle amministrazioni locali alla Regione, fino allo Stato e all’Unione europea.

Alle imprese serve aiuto

Anche le imprese sono chiamate ad agire per evitare effetti dirompenti. Due crisi ancora in corso, come quelle innescate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, hanno mostrato l’importanza di produrre beni materiali e di avere una “ragionevole autonomia energetica, linee affidabili di fornitura e una logistica efficiente e flessibile”, ha sottolineato Matteini. Da qui la necessità di intervenire, ha aggiunto, per rendere più flessibili le catene globali del valore, accorciarle, diversificare le forniture, aiutare il manifatturiero, affrontare le debolezze storiche del Paese.

Servono interventi nazionali, ma anche regionali, ribadisce il presidente di Confindustria Toscana nord, per evitare che la Toscana “acquisti sempre più la natura e l’immagine di una bella addormentata”.

Dopo di lui sono intervenuti il direttore Affari Internazionali di Confindustria (in collegamento online), e si è tenuto il dibattito tra Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria con delega alle filiere e alle medie imprese, e Alberto Forchielli, presidente di Mindful Capital Partners, coordinato dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini.

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Silvia Pieraccini

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