La futura stazione Av di Firenze, rendering
Sono passati 20 anni dalla presentazione in Palazzo Vecchio del progetto – all’epoca innovativo – della stazione ferroviaria dell’alta velocità di Firenze nell’area Belfiore-Macelli, firmata dall’architetto inglese Norman Foster. Ne dovranno passare altri cinque, almeno fino al dicembre 2027, per vedere completato quel progetto, formato da una galleria di 6,5 km che conterrà il nuovo scalo a 25 metri di profondità. Obiettivo: velocizzare il passaggio dei treni Av e alleggerire la linea di cintura, in modo da lasciare spazio ai treni del trasporto regionale.
Le nuove scadenze per la fine dei lavori
Le nuove scadenze dei lavori sono state fissate nell’incontro dell’11 febbraio, a Roma, tra l’amministratore delegato di Fs, Luigi Ferraris, l’amministratrice delegata di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Vera Fiorani, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il cantiere, che da tempo viaggia a ritmo lento, ripartirà. La fresa che dovrà scavare la galleria sarà messa in moto alla fine di settembre, dunque tra sette mesi.
Ostacoli burocratici, progettuali, giudiziari e finanziari
I lavori vanno a rilento da anni (è stato fatto solo lo scavo per accogliere la stazione) per una serie di intoppi, prima burocratici e progettuali (tra cui le modifiche chieste dalle istituzioni e dalle stesse Ferrovie) poi giudiziari (l’inchiesta sullo smaltimento delle terre da scavo) e finanziari (le difficoltà del general contractor Condotte). Nel maggio 2020 Rfi è subentrata a Nodavia, controllata del gruppo Condotte, nella gestione della commessa, attraverso la società di scopo Infrarail Firenze srl che realizzerà inhouse gli 800 milioni di lavori mancanti, finanziati dalla stessa Rfi. Si tratta di circa il 50% del cosiddetto nodo fiorentino dell’alta velocità.
Nascerà un hub intermodale
La stazione Foster sarà collegata con un percorso pedonale alla vicina linea del tram e con un people mover alla stazione di Santa Maria Novella (è in corso lo studio di fattibilità), e diventerà un hub intermodale che accoglierà anche bus turistici e bus extraurbani.
Accanto a quella di Firenze, si sono riaccesi i riflettori anche sull’ipotesi di una stazione dell’alta velocità in Valdichiana – Av Medioetruria – sollecitata da istituzioni e categorie economiche, anche se non c’è accordo sulla localizzazione. Il grande ritardo della Toscana sul fronte infrastrutturale, che ha riflessi diretti sullo sviluppo economico, per adesso è riempito di parole.