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10 marzo 2022

Parte la nuova stagione delle startup

Nel 2021 si è raggiunto il record di investimenti sia in Italia che in Toscana. Ora si lavorerà alla crescita di alcuni settori strategici.

Silvia Pieraccini

Qualcosa si muove nella Toscana delle startup, una galassia che in questi ultimi anni è apparsa in movimento, spesso sul punto di decollare, ma che fino a oggi non è riuscita a imprimere una decisa spinta innovativa al sistema economico locale (nonostante incentivi, premi e leggi regionale).

Il 2021, con l’allentamento delle restrizioni Covid e la ripresa dei mercati finanziari, ha smosso le acque sia in Toscana che in generale in Italia, soprattutto sul fronte tradizionalmente più debole, quello degli investimenti effettuati nelle startup e nelle scaleup, che sono fondamentali per il loro sviluppo e decollo (il problema spesso non è infatti avere idee, ma riuscire a trovare finanziatori).

Record di investimenti nel 2021

Così, per la prima volta, l’anno scorso gli investimenti nelle startup italiane hanno superato 1 miliardo di euro, considerando sia quelli del venture capital che quelli realizzati attraverso crowdfunding. Su 1.243 milioni di euro investiti in startup italiane nel 2021, 44,7 milioni sono stati raccolti sulle principali piattaforme di equity crowdfunding, come rileva lo studio EY Venture Capital Barometer 2021 Italia. I settori in cui si è investito di più sono foodtech, fintech, energy e recycling, proptech, health&lifescience.

A livello geografico le regioni che hanno attratto i maggiori investimenti sono la Lombardia, al vertice sia per numero di operazioni (175) che per capitali raccolti (822,9 milioni tra cui più di 180 milioni attratti dalla startup Scalapay), e il Piemonte (203,2 milioni trainati da Newcleo che ha il team di ricerca a Torino).

La sorpresa della Toscana

Ma la bella sorpresa, che contribuisce a questo record italiano, è proprio la Toscana che nel 2021 si piazza al terzo posto in Italia per investimenti attratti dalle startup: 72,9 milioni di euro suddivisi in 17 operazioni. Dentro ci sono venture capital, business angels, crowdfunding.

“Negli ultimi 12-18 mesi il vento è cambiato – conferma Alessandro Sordi, co-fondatore e amministratore delegato dell’acceleratore d’imprese fiorentino Nana Bianca, uno dei più attivi in Toscana – e i modelli di aziende che sono rimasti in piedi dopo la pandemia sono più solidi e hanno rafforzato organizzazione e prodotti. Ora la sfida dovrà essere la specializzazione. Dopo aver stimolato per anni lo sviluppo di startup in tutti i campi, la Toscana dovrà concentrarsi su quelle attive nell’industria tipica del territorio”.

Investire in moda, vino e turismo

Digital fashion, food&wine e turismo sono i tre campi del programma di accelerazione ‘Italian Lifestyle’, che sarà lanciato il 15 marzo prossimo dalla stessa Nana Bianca con Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione Cassa di risparmio di Firenze e Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’Università di Firenze. Sono già state selezionate sei startup che lavoreranno a fianco di aziende e grandi gruppi della regione, da Gucci a Starhotels, con l’aiuto di Nana Bianca che farà da acceleratore.

E c’è un elemento in più che potrebbe aiutare: “In Toscana vivono tanti americani – aggiunge Sordi – che per effetto della pandemia sono rimasti qui ancora più a lungo del solito, e che hanno voglia e possibilità di investire in startup. Bisogna avvicinare questa community che vive in Toscana alle aziende innovative, ed è quello che cercheremo di fare insieme col consolato americano a Firenze”.

Investor Day per attrarre investitori

Le occasioni di incontro diretto tra startup e potenziali investitori restano un canale strategico. Al Polo tecnologico di Navacchio (Pisa) il 24 marzo si terrà il primo Digital-Hub Investor day, che coinvolgerà dieci tra startup e Pmi innovative operanti nel food, travel, fintech, retail, robotica. Si chiamano TripforDog, Foodinghy, MySpesa, Cocooners, Sciallami, FinTechJobs, Tocket, YK Robotics, Proxima Robotics e Forint Finance e sono in fase di raccolta capitali per scalare il modello di business.

Le startup innovative sono 650

Nella galassia delle startup quelle che possono definirsi innovative (perché ad alto contenuto tecnologico e con forti potenzialità di crescita), e che sono iscritte nel registro dedicato delle Camere di commercio, erano 650 in Toscana a fine 2021, un numero inferiore a quello di Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Emilia, ma anche inferiore alla Sicilia che ne conta 671. In tutta Italia le startup innovative sono 14.074, dunque la Toscana rappresenta meno del 5%. Anche su questo fronte serve un’accelerazione.

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Silvia Pieraccini

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