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Impresa

11 aprile 2022

Kedrion pronta alla svolta (dopo un 2021 in positivo)

Crescono l’Ebitda e l’utile netto, si riduce l’indebitamento, in attesa del closing dell’operazione Permira-Bpl.

Il gruppo Kedrion si prepara alla nuova era – coi fondi Permira al comando, e l’unione con la britannica Bpl – presentando un bilancio 2021 caratterizzato da ricavi in calo ma da utili in crescita. Il gruppo lucchese del plasma nell’anno in questione ha ottenuto un fatturato consolidato di 660,4 milioni di euro (per l’83,3% attribuibili all’export), con una flessione del 5,3% rispetto al 2002, che già aveva visto un calo del 13,7% sul 2019.

Un’altra storia quella degli utili, “grazie alla crescita della redditività – sostiene l’azienda – e al miglioramento della gestione finanziaria”. L’Ebitda ha così raggiunto 99 milioni di euro, contro i 96 milioni del 2020, e rappresenta oggi il 15% del fatturato contro il 13,8% dell’anno prima. L’utile netto 2021 è di circa 11,6 milioni, quasi raddoppiato (6 milioni nel 2020). La posizione finanziaria netta di Kedrion è negativa per 528 milioni di euro, in progresso rispetto ai 599 milioni di fine 2020. La società dispone inoltre di 264 milioni di euro di linee di credito non utilizzate.

In forte ripresa la raccolta di plasma

“La pandemia ci ha posto delle sfide notevoli nel 2021 – afferma Paolo Marcucci, presidente esecutivo di Kedrion -, e a questo si è aggiunto un contesto di business complicato, ma l’azienda si è dimostrata forte, è riuscita a rimanere concentrata sul contenimento dei costi; ha completato alcune acquisizioni strategiche; e ha trovato dei modi per aggirare il problema dei minori volumi di plasma, effetto della pandemia”. Non a caso, sostiene l’azienda, la raccolta di plasma è aumentata del 35% negli ultimi due trimestri dell’anno (47% in totale nel 2021), trainata principalmente dalla ripresa dalla situazione pandemica negli Stati Uniti. “Questa tendenza in positivo è proseguita – afferma Kedrion – e si prevede un’ulteriore accelerazione nel corso del 2022 con l’intensificarsi della ripresa dell’intero settore”.

I ricavi del segmento plasma-derivati per Kedrion sono cresciuti del 2,8% nel 2021, arrivando a 596 milioni di euro (il 90,2% del totale), grazie all’andamento positivo dei prezzi delle immunoglobuline. Il mercato statunitense è cresciuto di circa il 9% sull’anno scorso, mentre gli altri mercati sono cresciuti soprattutto in Europa (Polonia, Austria, Germania e Portogallo), Turchia e Messico. Sempre gli Stati Uniti rimangono il primo mercato di sbocco con una quota del 43% del fatturato, seguiti dall’Europa con il 32,4% (l’Italia è al 16,7%).

Verso l’unione con Bpl per un player da oltre un miliardo

Il 2021 di Kedrion è stato il preludio all’operazione, annunciata a gennaio di quest’anno, che ha visto i fondi Permira acquisire una quota di controllo del gruppo insieme ad Abu Dhabi Investment Autority, col progetto di combinare insieme l’azienda lucchese e l’azienda biofarmaceutica Bpl, basata nel Regno Unito, per creare un player globale nel campo dei medicinali plasmaderivati, che genererà circa 1,1 miliardi di euro di ricavi all’anno e impiegherà oltre 4.000 persone in tutto il mondo. Dopo il closing dell’operazione la famiglia Marcucci, fondatrice di Kedrion, rimarrà nel capitale della nuova società come partner di minoranza di Permira.

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