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16 dicembre 2022

Il mercato immobiliare toscano rallenta la marcia (ma c’è il boom di Arezzo)

Nel terzo trimestre le compravendite residenziali registrate hanno tirato il freno rispetto alla prima metà dell’anno. Firenze peggio di tutti.

Silvia Pieraccini

I dati, come sempre, dicono più di mille parole (e delle previsioni): le compravendite di case stanno rallentando pesantemente in Toscana, ‘schiacciate’ da inflazione, aumento dei tassi d’interesse e dei costi energetici, guerra, e in genere da un clima economico e geopolitico non favorevole. Nel terzo trimestre dell’anno (luglio-settembre) in Toscana sono state registrate 12.365 transazioni, in contrazione sia rispetto al secondo trimestre (che aveva segnato un’impennata a 15.372 compravendite), sia rispetto al primo trimestre (12.956 contratti registrati). I dati sono dell’Osservatorio sul mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate, elaborati da Ance Toscana.

La crescita dei primi due trimestri si è arrestata (frenata da Firenze)

Rispetto allo stesso trimestre del 2021, la crescita sostanzialmente si arresta con un modesto +3% (che segue il +17,1% e +10% dei due trimestri precedenti). Nel complesso tra gennaio e settembre 2022 il mercato toscano segna ancora +9,9% (raggiungendo 40.693 transazioni), con un andamento più forte per i comuni non-capoluogo (+10,9%) e meno intenso per quelli capoluogo (+7,9%). Tra questi ultimi spicca la performance della città di Arezzo, che nei primi nove mesi 2022 mette a segno +23,6% (passando da 765 transazioni a 946). L’incremento più basso è quello registrato nel comune di Firenze (+2,2% nei primi nove mesi), che assorbe quasi un terzo delle compravendite dei capoluoghi. Tra i comuni non-capoluogo la performance migliore è quella della provincia di Siena (+23,3% nei primi nove mesi), seguita da Massa Carrara e Lucca, e si spiega con la voglia di campagna, case all’aria aperta, bel paesaggio, che si è accentuata dopo il Covid.

Visto questo andamento, è probabile che l’ultimo trimestre dell’anno si chiuda con una crescita quasi azzerata, in vista di un 2023 che è pieno di incognite.

Autore:

Silvia Pieraccini

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