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Industria

17 marzo 2022

I gioielli di Arezzo fanno i conti con l’incertezza

Il conflitto in Ucraina spaventa più della pandemia. Per ora il mercato regge, ma si temono le oscillazioni delle quotazioni dell’oro e le tensioni sui prezzi della logistica e dell’energia.

Uno dei gioielli prodotti dalle imprese orafe aretine

di Silvia Pieraccini

Per i produttori di gioielli di Arezzo la fiera VicenzaOro, che si tiene all’inizio dell’anno nella città veneta (di solito in gennaio, quest’anno dal 17 al 20 marzo causa pandemia), è l’appuntamento più importante e il più strategico per capire sentiment dei compratori e andamento del mercato. Sarà così anche questa volta ma con incognite nuove, legate solo parzialmente al Covid. Le restrizioni agli spostamenti terranno ancora lontani parte dei buyer internazionali, ma a seminare incertezza sono la guerra in Ucraina, le tensioni sui prezzi della logistica e dell’energia, la difficoltà nel reperire alcune forniture e, soprattutto, l’oscillazione delle quotazioni dell’oro.

A differenza di altri settori, non si tratta di un problema di scarsità di materia prima. L’oro c’è, ma se il suo prezzo oscilla da 50 a 61 euro al grammo, come successo nelle ultime settimane, la filiera va in fibrillazione: chi lavora col prestito d’uso (oro preso in prestito dalla banca) si vede modificare le commissioni pagate in base al valore del metallo prezioso; chi lavora il metallo inviato dal cliente (di solito arabo o turco) a un certo prezzo, che ora oscilla, deve gestire quell’aumento o quella diminuzione, e magari deve fare i conti anche con ritardi nella spedizione perché il cliente è disorientato; chi acquista l’oro dai banco metalli ha gli stessi inconvenienti legati alla quotazione “ballerina”.

In mostra a Vicenza duecento aziende aretine

“Il mercato per ora regge – spiega Giordana Giordini, presidente della sezione Orafi di Confindustria Toscana sud (Arezzo, Siena, Grosseto) – anche se l’oscillazione del prezzo dell’oro ci disturba molto e alcuni prodotti, come l’alluminio per gli stampi o i ricambi per le macchine, si trovano con difficoltà. Siamo contenti di essere in presenza a una fiera importantissima come Vicenza, ma non abbiamo il cuore leggero”.

Da Arezzo sono partite 200 aziende per esporre le nuove collezioni a una fiera che conta mille brand, tra gioiellieri e produttori di tecnologia per l’industria orafa. Giordini cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: “C’è almeno una consolazione: con l’incremento del prezzo dell’oro la manodopera italiana, solitamente costosa, avrà un impatto minore rendendoci più competitivi rispetto ad altri Paesi”.

Nel 2021 ha vinto l’export

Le perturbazioni attuali del mercato attuale non fanno dimenticare i buoni risultati del 2021, che in pochi si aspettavano dopo il disastroso anno 2020. L’anno scorso l’export di gioielleria aretina ha superato 2,6 miliardi di euro, in crescita del 73,5% sul 2020 e – ecco il dato sorprendente – del 23,5% sul 2019 (quando era 2,1 miliardi). Merito degli Emirati Arabi (+117,3% sul 2020) e degli Stati Uniti (+80,8%), ma anche della Turchia (+103,6%) e del recupero, seppur ancora parziale, di Hong Kong (+30%).

Non solo dunque nel giro di pochi mesi sono stati raggiunti i livelli pre-Covid, ma si sono superati di slancio. “E’ un risultato molto positivo – sottolinea la Camera di commercio di Arezzo – determinato da una forte crescita del volume delle vendite e in misura molto minore rispetto al passato dal prezzo dell’oro”.

Arezzo nel 2021 ha fatto meglio degli altri distretti orafi, e in particolare di Vicenza (+57,1% l’export rispetto al 2020) e di Valenza (+24%), dando un impulso fondamentale all’export nazionale di settore che si è “fermato” a +60,3%, superando di un soffio gli otto miliardi di euro.

La lezione della pandemia

La grande paura generata dalla pandemia in ogni caso ad Arezzo ha lasciato il segno: “Abbiamo capito che dobbiamo diversificare i mercati oltre quelli di riferimento, che qui sono Dubai e gli Stati Uniti”, spiega Giordini che a Dubai è stata poche settimane fa, insieme con una quarantina di aziende aretine, per partecipare alla prima edizione della rassegna ‘Jewellery, Gem & Technology Dubai’ organizzata da Ieg-International exhibition group (che organizza anche VicenzaOro e OroArezzo) col partner Informa Markets Jewellery. A Dubai si sono visti compratori dai Paesi arabi, asiatici e nordafricani.

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