Il villaggio Altomincio di Human Company, a pochi chilometri dal lago di Garda
L’estate è andata bene per Human Company, il gruppo fiorentino attivo nell’ospitalità turistica all’aria aperta (nove campeggi e villaggi in Veneto, Toscana e Lazio; uno in Lussemburgo; due ostelli a Firenze e Praga; un albergo in Chianti e una partecipazioni nel format di street food ‘Mercato Centrale’) che prevede di chiudere il 2022 con ricavi-record a 123 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto al 2021 e dell’11% sul 2019. In miglioramento anche il margine operativo lordo (ebitda) che tocca il 26% del fatturato, attestandosi a 32 milioni di euro (+33% sul 2021 e +3% sul 2019).
Più di quattro milioni di pernottamenti
Il gruppo delle famiglie Cardini e Vannucchi, nato 40 anni fa, parla in un comunicato di “stagione estiva sopra le aspettative” e di “performance superiori ai livelli pre-Covid” con più di quattro milioni di pernottamenti e un aumento di presenze italiane (cresciute del 10% rispetto al pre-Covid). Per affrontare la stagione 2022 Human Company ha investito 20 milioni di euro e lanciato un nuovo brand, hu open air.
Esprime “grande entusiasmo grazie a questi numeri straordinari” l’amministratore delegato Luca Belenghi, che ora guarda agli investimenti in corso: Eraclea Village e DeltaFarm (nell’ex centrale Enel di Porto Tolle) in Veneto; il parco turistico dedicato allo sport a Cavriglia, in Toscana; il villaggio Sant’Albinia a Piombino.
Silvia Pieraccini