Lo stabilimento ArtLab di Gucci a Scandicci, dove avrà sede l'hub del lusso circolare
Gucci avvia in Toscana, dove il marchio è nato e dove è concentrata gran parte della produzione, il primo hub italiano per il lusso circolare, un centro di ricerca e sviluppo (su materiali, design, processi produttivi e logistici) e di formazione (anche per i 700 fornitori diretti e i 3.500 subfornitori del marchio) sulle soluzioni di riuso e di riutilizzo degli scarti di lavorazione: pelle, tessuto, componenti tecnici delle calzature, accessori metallici e plastici, packaging.
Riciclabile, durevole, riparabile sono i nuovi valori
L’obiettivo – spiega il marchio-locomotiva (10,5 miliardi di fatturato 2022) del gruppo francese Kering – è realizzare, attraverso una piattaforma di open innovation, il prodotto del lusso circolare del futuro, che massimizza l’utilizzo di materiali riciclati, la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità a fine vita. E riduce le emissioni. L’investimento è di 15 milioni nei primi tre anni. L’hub avrà sede, per la parte di ricerca, nello stabilimento ArtLab di Scandicci (Firenze) e per la logistica a Campi Bisenzio (Firenze). Dopo anni in cui il settore moda ha proposto solo qualche capo riciclato o fatto con gli scarti di pellami, l’iniziativa segna una svolta.
Visione circolare trasferita alla filiera fatta di Pmi
“E’ una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il made in Italy”, afferma Antonella Centra, executive vice president di Gucci, sottolineando come il progetto intenda trasferire la visione circolare alla filiera fatta di piccole e medie aziende, strategica per la produzione. Il primo terreno su cui l’hub si misurerà – anticipa Centra – sarà proprio “la creazione di un set di nuovi materiali circolari, grazie a metodi e tecnologie che favoriscono il riuso o il riciclo degli scarti di lavorazione o dei prodotti invenduti con lo scopo di evitarne lo smaltimento”.
Collaborazione con Scuola Sant’Anna, in attesa di nuovi assunti
Nella prima fase il Circular Hub sarà a servizio del brand Gucci, per poi essere esteso agli altri marchi Kering e, in prospettiva, aperto al mercato. L’hub – spiega Kering – anticipa i nuovi modelli produttivi che saranno vincolanti in Europa nei prossimi anni e che introdurranno la responsabilità estesa del produttore, obbligando le aziende a farsi carico del fine-vita del prodotto e dei materiali di scarto. L’attività dell’hub partirà tra poche settimane grazie ai ricercatori del Kering Material Innovation Lab (Mil) di Milano e dei tecnici e ricercatori di prodotto di Gucci basati a Scandicci e Novara. Prevista la collaborazione anche con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Per adesso non sono previsti nuovi assunti, ma tutto dipenderà dall’evoluzione del progetto.
Silvia Pieraccini