Si chiude con un accordo la vertenza Gilbarco, aperta tre mesi fa: l’accordo prevede per i 31 dipendenti diretti dello stabilimento di Firenze, interessato da una riorganizzazione dell’azienda, percorsi di uscita volontaria, incentivi, outplacement e una “dote alla ricollocazione”, ovvero una somma che Gilbarco si impegna ad erogare a nuovi datori di lavoro che procederanno all’assunzione dei suoi ex dipendenti. Per i 39 lavoratori somministrati, al fine di favorire il processo di ricollocazione, l’azienda si farà carico di garantire un servizio in outplacement per 12 mesi o, in alternativa, un sostegno al reddito.
Vertici aziendali e rappresentanze sindacali hanno firmato l’intesa, nell’ambito del tavolo di crisi convocato da Valerio Fabiani, consigliere del presidente Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, con Arti, l’azienda Gilbarco assistita da Confindustria Firenze, organizzazioni sindacali e Rsu, Comune e Città metropolitana di Firenze. “Oggi è stato raggiunto un accordo innovativo e avanzato – dichiara Fabiani – che non solo scongiura licenziamenti forzosi ma per la prima volta include lavoratori, come i somministrati, storicamente privi di garanzie”.
Precedenza ai somministrati per future assunzioni
Nell’intesa c’è anche l’impegno della società a un piano di stabilizzazione, nell’ambito del nuovo piano industriale, che sarà avviato da subito con le prime due assunzioni. Inoltre sempre per i lavoratori somministrati, l’accordo stabilisce un diritto di precedenza nel caso in cui Gilbarco intenda aumentare il proprio fabbisogno occupazionale. L’azienda si impegna a rafforzare il sito implementando il proprio centro di eccellenza tecnologica. Il tavolo regionale resta aperto per proseguire il confronto sul futuro industriale del sito fiorentino di Gilbarco.