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18 ottobre 2022

Fidi Toscana, quattro in corsa per acquisire la maggioranza

Al bando della Regione, scaduto il 12 settembre, hanno risposto tre consorzi fidi e, a sorpresa, un gruppo industriale: Intek-Kme.

Silvia Pieraccini

Sul mercato ci sono quattro soggetti interessati ad acquisire la maggioranza di Fidi Toscana, la finanziaria regionale nata 47 anni fa per facilitare l’accesso al credito delle imprese, finita da tempo in crisi d’identità e di risorse e ora prossima alla privatizzazione.

Al bando della Regione Toscana per raccogliere le manifestazioni di interesse – secondo quanto risulta a t24 – hanno risposto (entro il 12 settembre scorso) tre intermediari finanziari – Finpromoter della Confcommercio; Italia Comfidi di Confesercenti; Artigiancredito – e, a sorpresa, il gruppo industriale Intek-Kme di Vincenzo Manes.

La sorpresa della candidatura di Intek-Kme

La candidatura targata Manes, ideatore del progetto di terapia ricreativa Dynamo Camp sulla Montagna pistoiese ed ex consulente del premier Matteo Renzi in materia sociale e Terzo settore, si spiegherebbe con l’idea di trasformare Fidi Toscana in una finanziaria a servizio proprio della crescita del Terzo settore, ancora alla ricerca degli strumenti per decollare.

In arrivo le lettere d’invito a presentare l’offerta

Adesso toccherà alla Regione Toscana passare al vaglio le quattro candidature ricevute e inviare a chi è in possesso dei requisiti le lettere d’invito a presentare l’offerta. Sul piatto c’è “almeno il 10%” della quota detenuta dalla stessa Regione (che ha il 49,4%) più il 48,5% posseduto dalle banche che da tempo vogliono dismettere (Mps 27,5%, Banca Intesa 11%, Bnl 4%, Banco Bpm 1,8%, Credit Agricole 1,7%, Federazione toscana Bcc 1,5%, Banca Carige 1%), per un totale destinato a passare di mano che dovrebbe superare il 60%. La Regione, secondo quanto annunciato, manterrà una quota del 25-30%. La cessione del pacchetto di maggioranza di Fidi Toscana dovrebbe concludersi entro febbraio 2023.

Ora si attende il nuovo piano industriale

Nell’attesa, entro lo scorso 30 settembre, la Giunta regionale avrebbe dovuto approvare un nuovo piano industriale per Fidi Toscana, per assicurare la continuità aziendale durante il processo di transizione e ridurre i costi di struttura anche per effetto del ricollocamento del personale in esubero. Ancora, però, il piano non c’è. Sempre entro la stessa data Fidi Toscana avrebbe dovuto dichiarare il numero di dipendenti in esubero, che la Regione si è impegnata a ricollocare nell’agenzia Sviluppo Toscana, agenzia che entro l’anno dovrebbe acquisire anche tutte le azioni di Sici in mano alla Regione (cioè il 31% della società che gestisce cinque fondi d’investimento per complessivi 146 milioni e ha investito in una settantina di Pmi).

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Silvia Pieraccini

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