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08 agosto 2022

Doppio binario per il rigassificatore di Piombino

Comune, Authority e Arpat esprimono i pareri sull’istanza di Snam, mentre il sindaco Ferrari chiede le dimissioni di Giani.

Leonardo Testai

La partita del rigassificatore di Piombino è ormai avviata su un doppio binario. Da un lato infatti prosegue l’iter autorizzativo per l’approdo della nave Golar Tundra di Snam in porto, con i pareri che i soggetti interessati – evidenziando alcune lacune dell’istanza di Snam, oltre alla necessità di correggere la durata di 25 anni originariamente indicata – stanno presentando al commissario straordinario Eugenio Giani. Dall’altro lato c’è invece la partita politica, col sindaco di Piombino Francesco Ferrari che chiede le dimissioni dello stesso Giani, in modo da rimettere da subito al futuro governo post-elezioni la decisione sull’installazione del rigassificatore.

Nel suo parere, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale ha evidenziato che “una consistente quota parte” delle aree richieste in utilizzo dalla Snam sono attualmente in concessione a Piombino Industrie Marittime per attività di smantellamento, manutenzione e refitting navale, ragione per cui la stessa Authority chiede a Snam di attivare i “necessari percorsi amministrativi volti tanto a contemperare/eliminare ogni forma di sovrapposizione/interferenza potenzialmente capace di ostacolare ab origine lo sviluppo del procedimento in oggetto quanto a stimare, ove del caso, l’impatto dei possibili profili risarcitori”.

Arpat chiede un monitoraggio delle acque

Lo scarico delle acque è invece al centro dei pareri espressi da Arpat e Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Per l’agenzia regionale, gli elaborati progettuali non tengono conto della presenza dello scarico delle acque di mare necessario al processo di vaporizzazione, non sembra presente una planimetria con l’indicazione dell’ubicazione del punto di scarico della nave, e “non è previsto alcun monitoraggio sia della qualità delle acque scaricate che delle acque marine interessate dallo scarico”. Inoltre Arpat, così come l’Autorità di Bacino, chiede che il monitoraggio ambientale sia integrato con il monitoraggio delle acque superficiali marino-costiere, oltre a stime preventive e monitoraggio in continuo almeno il tenore di cloro, come per la temperatura sia in ingresso che in uscita.

Dal canto suo, il Comune di Piombino nel parere inviato al commissario chiede integrazioni sulle possibili interferenze del progetto con il sito di interesse nazionale (Sin) Piombino, integrazioni documentali sulla valutazione di impatto sanitario, sul rischio di incidenti rilevanti e sugli impatti chimici e termici. Chiede inoltre che siano messe a disposizione del pubblico le informazioni raccolte con le “altre forme di valutazione” dell’impatto ambientale del progetto, le informazioni relative alla decisione di esenzione dalla Via e le ragioni per cui è stata concessa.

Bagarre politica in vista delle elezioni del 25 settembre

Ma è soprattutto la temperatura della polemica politica a non scendere, dopo lo scontro sul tema della Ss 358, con Ferrari che ha chiesto le dimissioni di Giani da commissario. “Viste le ormai imminenti elezioni – sostiene -, ritengo giusto che la decisione sul futuro di questo progetto così dannoso per la città sia rimesso nelle mani della futura guida politica del Paese nella sua piena capacità e le dimissioni del commissario sono indubbiamente un valido strumento per interrompere il procedimento amministrativo fino alla formazione del nuovo esecutivo”. Il governatore-commissario ha risposto per le rime, obiettando che Ferrari “sa solo dire no, non gli ho mai sentito illustrare un obiettivo che poi si è realizzato. Quindi continui per la sua strada, quella della polemica e del creare intorno a sé il consenso populista. Io, invece, mi preoccupo di fare per Piombino”.

Tuttavia, a un mese e mezzo dalle elezioni, l’impressione è che anche all’interno dei due schieramenti politici accreditati dei maggiori consensi il tema del rigassificatore di Piombino sia divisivo. Nel centrodestra Fratelli d’Italia – il partito di Ferrari, e quello favorito per la leadership della coalizione – è contrario al progetto, mentre Forza Italia è favorevole, e la Lega nelle scorse settimane ha contato sia esponenti favorevoli (il ministro Giancarlo Giorgetti e la sottosegretaria Vannia Gava) che dubbiosi (il sottosegretario Gian Marco Centinaio). Nel centrosinistra, il rigassificatore era uno dei punti dell’accordo sottoscritto da Enrico Letta e Carlo Calenda, ma l’orientamento potrebbe mutare visto l’addio di quest’ultimo, e l’ingresso in coalizione di Sinistra Italiana e Verdi (contrari all’opera). Più lineare la posizione dei principali sfidanti fuori dai poli: contrario il Movimento 5 Stelle, favorevole Italia Viva.

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Leonardo Testai

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