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23 marzo 2022

Darsena Europa, firmato il contratto per la nuova diga

Vale 377,4 milioni tra progettazione e lavori, che saranno eseguiti da un raggruppamento formato da quattro aziende.

Silvia Pieraccini

Una firma che vale il futuro di Livorno e della portualità toscana. E’ quella che – dopo anni di polemiche e di cambi di rotta – è stata apposta, nel pomeriggio del 23 marzo, sul contratto d’appalto integrato da 377,4 milioni di euro relativo alla progettazione e costruzione della prima fase della Darsena Europa.

La gara vinta da quattro aziende

A firmare sono stati il presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale e commissario straordinario dell’opera, Luciano Guerrieri, e il procuratore speciale Carlo Alberto Marconi in rappresentanza di Sidra-Società italiana dragaggi, mandataria del raggruppamento formato anche da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Sales e Fincosit, vincitore della gara (con un ribasso del 2,46%, è stato l’unico partecipante).

Emozione e speranza

Si tratta del segnale atteso da tempo per cambiare il volto e le potenzialità del porto di Livorno, come sottolineato da tutti i partecipanti alla cerimonia: “E’ un momento importante, un primo traguardo per arrivare a fine 2026-inizio 2027 con una infrastruttura realmente competitiva”, ha detto un emozionato Guerrieri. “La Darsena Europa è l’unica opera che, come dice il nome, ci può davvero far stare agganciati all’Europa e evitare di rimanere un porto regionale”, ha aggiunto il sindaco di Livorno, Luca Salvetti. “E’ un atto irreversibile per fare un salto di qualità”, ha sottolineato il presidente della Regione, Eugenio Giani, ricordando che ora “stiamo aspettando l’inizio dei lavori per lo scavalco della ferrovia”. Secondo Marconi si tratta “dell’opera di ingegneria marittima più importante da realizzare in questo momento in Italia”, che porterà a dragare quasi 16 milioni di metri cubi (di cui cinque milioni impiegati per contrastare l’erosione costiera, altri come materiale di riempimento) e a costruire 4,6 chilometri di diga di protezione per creare lo specchio d’acqua interno.

Il progetto, a cui è affidato il rilancio della costa toscana, prevede di raddoppiare i traffici accogliendo le grandi navi. Nel 2021 Livorno, uno dei principali porti italiani, ha movimentato 34,3 milioni di tonnellate di merce (+8,1% sul 2020, -6,5% sul 2019) e 791mila container da 20 piedi (+10,5% sul 2020, +0,2% sul 2019).

Lo scoglio della valutazione d’impatto ambientale

Con la firma del contratto d’appalto partiranno i 90 giorni a disposizione degli aggiudicatari per completare la progettazione esecutiva – affidata a Technital, Modimar Project e E&G – della nuova diga della Meloria, della demolizione della vecchia diga e del dragaggio dei fondali del canale d’accesso ai bacini (per portarli a -16 metri), e sarà consegnata la bonifica bellica (che richiederà 270 giorni di tempo). Nel frattempo è stata avviata la valutazione d’impatto ambientale (Via): il 17 febbraio scorso l’Authority ha presentato l’istanza al ministero della Transizione ecologica e in questi giorni incontrerà la commissione Via per proporre una strada nuova, pensata per accelerare i tempi. «Chiederemo di procedere seguendo un percorso “a blocchi” – spiega Roberta Macii, vicecommissaria per la Darsena Europa – in pratica di istruire le parti del progetto già concluse, relative all’atmosfera, al rumore e al suolo, lasciando indietro quelle riferite all’acqua fino a quando non avremo completato l’analisi dei sedimenti marini e chiarito il loro destino. In ogni caso ci impegniamo a farlo entro il 20 aprile».

Il timore è che, seguendo l’iter classico, le richieste di integrazioni al progetto possano dilatare i tempi a dismisura. Con la formula accelerata, invece, l’Authority punta a ottenere la Via entro l’autunno e a far partire l’allestimento del cantiere (che vale sei milioni di euro) entro l’anno. La durata complessiva dell’appalto è 2.060 giorni, quasi sei anni.

Il terminal in project financing

Intanto si lavora al secondo tassello del maxi progetto di espansione a mare del porto livornese, che prevede un nuovo terminal contenitori da realizzare in project financing, con risorse esclusivamente a carico dei privati. In questo caso il bando per la concessione di progettazione, costruzione e gestione partirà in giugno, assicura Macii: «Lo studio di fattibilità è pronto, aspettiamo proposte», afferma. Le nubi, a questo punto e dopo anni spesi a cercare di far partire il progetto della Darsena Europa, arrivano dalla rivoluzione post-Covid in atto nel mondo dei trasporti marittimi, che abbraccia rotte, portualità, shipping. «Noi siamo certi della capacità attrattiva del porto di Livorno – conclude la vicecommissaria alla Darsena Europa – anche grazie al collegamento con l’interporto di Guasticce e al retroterra che ha alle spalle, caratteristiche che hanno portato il Governo a finanziare il progetto. Ma sulla grande incertezza che avvolge il settore possiamo fare poche previsioni».

Così come nessuna previsione è stata fatta dagli aggiudicatari dei lavori della prima fase sull’aumento dei costi dei materiali e sulla loro eventuale mancanza, che sta mettendo a rischio i cantieri in mezza Italia: per adesso si parte, poi si vedrà.

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Silvia Pieraccini

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