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30 giugno 2022

Cartiere Cardella investe sei milioni in un impianto di biometano

Intesa Sanpaolo finanzia l’operazione con 2,4 milioni di euro e tassi di interesse agganciati a obiettivi di sostenibilità.

Una cartiera

Dalle acque reflue industriali produrrà biometano, grazie a un investimento di sei milioni di euro finanziato per 2,4 milioni di euro da Intesa Sanpaolo e assistito dalla Garanzia Green di Sace all’80%. L’iniziativa è della storica azienda familiare lucchese Cartiere Modesto Cardella spa, che da 75 anni produce bobine di carta da ondulare per imballaggio (200mila tonnellate all’anno), con 100 dipendenti e 83 milioni di fatturato 2021.

L’azienda costruirà un digestore anaerobico nel proprio impianto di depurazione delle acque reflue di cartiera, che produrrà biogas poi trasformato in biometano e immesso nella rete nazionale di gas.

Un finanziamento agganciato a obiettivi di sostenibilità

Il finanziamento è sustainability loan, tipologia ideata da Intesa Sanpaolo per supportare le imprese virtuose nel conseguimento di obiettivi Esg (environmental, social, governance). L’operazione – precisa un comunicato – rientra nel piano più ampio di Intesa Sanpaolo di supporto agli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Le fonti rinnovabili sono un’urgenza

“La realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano è parte centrale del progetto di
riqualificazione del territorio che abbiamo denominato #energiamo – afferma Rosaria Cardella delle Cartiere Modesto Cardella – e che prevede la realizzazione di opere destinate alla comunità e al miglioramento del sito industriale. Vogliamo affrontare concretamente il tema della sostenibilità e delle energie rinnovabili in un momento storico in cui è diventato reale urgenza”.

Per Intesa Sanpaolo si tratta di un’operazione importante perché “supporta un progetto di sostenibilità che riguarda il settore dell’industria cartaria che è trainante per l’economia toscana”, afferma Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria. “In questo momento in cui i rincari
dell’energia stanno colpendo pesantemente le aziende – aggiunge – la nostra banca intende essere ancor più di supporto alle diverse realtà produttive, finanziando i progetti ispirati a criteri di sostenibilità
e circular economy”.

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