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07 marzo 2023

Cambia il Reddito di cittadinanza, opportunità anche per le imprese

Nelle bozze di riforma del governo sono previsti incentivi per chi assumerà i percettori del nuovo assegno Mia.

Leonardo Testai

La riforma del Reddito di cittadinanza, destinato a diventare Mia (Misura di inclusione attiva), modificherà gli scenari anche in Toscana, dove nel 2022 46.923 nuclei familiari hanno percepito almeno una mensilità di Reddito di cittadinanza, per un totale di 98.173 beneficiari, con un importo medio mensile di 512,94 euro. L’importo massimo mensile del nuovo assegno per le famiglie con persone occupabili sarà di 375 euro, e durerà al massimo per un anno, secondo quanto emerge dalle prime bozze della riforma attesa sul tavolo di Palazzo Chigi nelle prossime settimane.

Diverse le prospettive per gli occupabili e per i cosiddetti inoccupabili – per disabilità, non conseguimento della maggiore età, o anzianità oltre i 60 anni – che rappresentano anche in Toscana la maggioranza degli attuali percettori del reddito. Per questi ultimi il sostegno sarà fino a 500 euro per 18 mesi, contro gli odierni 780 euro. Per gli occupabili, invece, l’assegno Mia passerà a 375 euro e potrà durare 12 mesi. Dai 16 anni d’età sarà obbligatoria la formazione, se non impegnati in un percorso di studi. Per beneficiare dell’assegno, il valore dell’Isee in corso di validità non dovrà essere superiore a 7.200 euro; il valore del reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Incentivi alle assunzioni dei percettori Mia

Le prime bozze di riforma prevedono anche incentivi all’assunzione dei percettori Mia. I datori di lavoro privati che li assumeranno, con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, potranno avere l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali per 24 mesi, con un limite massimo dello sgravio fissato in 8mila euro l’anno. In caso di licenziamento effettuato nei 36 mesi successivi all’assunzione, il datore di lavoro dovrà restituire l’incentivo incassato. Per i contratti a termine o stagionali, l’incentivo è la metà: al datore di lavoro sarà riconosciuto l’esonero del 50% dei contributi previdenziali per 12 mesi con limite massimo di importo fissato in 4mila euro su base annua.

L’incentivo all’assunzione fin qui previsto nella bozza di riforma sarà riconosciuto esclusivamente al datore di lavoro che inserirà l’offerta di lavoro nel sistema informativo della Mia. Un incentivo sarà riconosciuto anche alle agenzie per il lavoro per ogni soggetto assunto a seguito di una specifica attività di mediazione effettuata mediante l’utilizzo della piattaforma digitale per la presa in carico: tale beneficio varrà il 10% di quanto riconosciuto al datore di lavoro.

La Uil chiede di rivedere il sistema della formazione

La Uil Toscana, per bocca del suo segretario generale Paolo Fantappiè, boccia l’ipotesi di riforma, ma ammette la necessità di reimpostare le politiche attive del lavoro: “Va riformato tutto l’incrocio fra domanda e offerta – spiega -, in particolar modo il sistema di collocamento, che in Toscana e in Italia non va perché da una parte abbiamo imprese che richiedono posti di lavoro particolari e dall’altra abbiamo giovani che vanno all’estero. Quindi va rivisto anche tutto l’aspetto formativo, a partire dall’università italiana, che non sta riuscendo a incrociare bene le esigenze delle imprese con il futuro dei ragazzi che sta formando”.

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Leonardo Testai

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