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04 maggio 2022

Bonus in edilizia, rallenta la cessione del credito

Allarme di Cna: le banche fanno fatica, e a Firenze 500 imprese hanno 100 milioni di euro bloccati.

Leonardo Testai

Sconto in fattura e cessione del credito per i bonus in edilizia, motore della ripartenza del settore negli ultimi due anni, cominciano a incontrare ostacoli che mettono a rischio le aziende, soprattutto le più piccole. L’allarme è stato lanciato da Cna Firenze, che stima per l’area metropolitana oltre 500 imprese con più di 100 milioni di euro bloccati nei cassetti fiscali, per le sempre maggiori difficoltà nei rapporti con le banche. Non è un problema della sola Firenze: anche Ance Toscana ravvisa difficoltà crescenti da parte delle imprese di settore. E l’attacco del premier Mario Draghi al Superbonus 110% fa temere che il Governo non sia al lavoro per le soluzioni auspicate dalle imprese.

Sulla base di un’indagine a cui hanno partecipato 50 associati dei comparti edilizia, installazione e serramenti, Cna Firenze è arrivata alla stima di oltre 500 aziende in difficoltà: una stima che la stessa associazione definisce “una proiezione prudenziale”. Il 53% delle imprese con i crediti bloccati opera nell’impiantistica, il 42% nell’edilizia e il 5% nella produzione. L’ammontare dei crediti bloccati deriva per un 30% da lavori del Superbonus 110% e relativi lavori trainati, per il 31% da lavori dell’ecobonus tradizionale, per il 28% da lavori del bonus edile tradizionale, e solo l’11% da lavori del Bonus facciate.

La stretta alle cessioni penalizza i “piccoli”

Sotto accusa è la crescente riluttanza delle banche ad acquisire i crediti, innescata dalla stretta imposta per legge alla cessione del credito dei bonus relativi all’edilizia: un provvedimento che il governo ha motivato con la necessità di combattere il fenomeno delle frodi – legate soprattutto al Superbonus 110% – ma che ha messo in allarme il mercato dell’edilizia. E il correttivo appena apportato alla normativa, col via libera a una quarta cessione del credito così come auspicato proprio dal mondo bancario, secondo Cna avrà bisogno di tempo per dispiegare i suoi effetti.

Il meccanismo della cessione del credito per i bonus è vitale per tutte le imprese, ma in particolar modo per le piccole aziende dell’edilizia, che altrimenti non riuscirebbero a incassare il credito d’imposta acquisito dal cliente. “Ci sono aziende che hanno applicato lo sconto in fattura e che non sanno dove andare a cedere quei crediti”, spiega Giuseppe Gennaro, presidente di Cna Costruzioni Firenze, secondo cui esse “rischiano di esser l’anello debole della catena, quello che resta col cerino in mano, con un concreto rischio di default”. Per questo motivo Cna chiede un intervento del Governo sull’Abi, o l’assunzione diretta dei crediti da parte del Governo stesso attraverso Cassa Depositi e Prestiti.

Banche in difficoltà, rallentano le procedure

Questo perché le banche cominciano a patire difficoltà di assorbimento dei crediti e dunque, secondo la responsabile economico-finanziaria di Cna Firenze Annalisa Cipriani, cominciano a disimpegnarsi. “Notoriamente Intesa San Paolo e Unicredit – sostiene – non acquistano più crediti. Bper ne accetta, ma solo per i propri clienti e/o per imprese nate prima del 2020. Unipol accetta solo crediti che rientrano in determinati parametri per tipologia di lavori, costi degli stessi, fatturato o patrimonio aziendale. Le Banche di Credito Cooperativo si muovono a macchia di leopardo e quasi tutte hanno esaurito il plafond disponibile. Banca Cambiano, che sembrava avere disponibilità, ha sospeso la ricezione di nuove pratiche e anche Bnl sembra essere nelle stesse condizioni. Inoltre il canale di Poste Italiane molto utilizzato dalle piccole e medie imprese è stato chiuso per sconto in fatture delle imprese in modo repentino”.

Anche l’Oice, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, segnala forti rallentamenti delle procedure. “Oggi l’espletamento di una pratica d’approvazione di cessione – osserva Fabio Tonelli, coordinatore del gruppo Oice Superbonus, – è passata dai 30/45 giorni medi a 90/120 giorni. Parallelamente, sono aumentati i costi medi di cessione del 30/50%. Infine ci viene segnalata la sostanziale sospensione delle attività di acquisto crediti da gran parte dei maggiori istituti, con grande difficoltà si riesce quindi a gestire le pratiche in corso, impensabile immaginare la stipula di accordi quadro di acquisto/cessione per dare la necessaria serenità agli operatori del settore che invece devono impegnarsi contrattualmente con i propri clienti”.

Si lavora ai corsi per il nuovo Its dell’edilizia

In questo contesto, le imprese dell’edilizia in Toscana hanno manifestato la necessità di figure professionali tecniche specializzate nell’innovazione e la qualità delle abitazioni, ma anche tecnici per il settore arredamento. Formare queste figure è la mission di Ate, Accademia tecnologica edilizia, la nuova Fondazione Its toscana che formerà proprio tecnici superiori specializzati nel mondo dell’edilizia e nel “sistema casa”. Annunciata da tempo, Ate è stata presentata ufficialmente oggi a Livorno, città della scuola capofila della fondazione (l’Iis Buontalenti-Cappellini-Orlando), composta in totale da 29 soci fra scuole, agenzie formative, università, Comuni, Ance Toscana, Formedil Toscana, Synergie e dieci aziende.

Sulla base dell’avviso per la proposta formativa delle fondazioni Its nel prossimo biennio, pubblicato alcuni mesi fa dalla Regione Toscana e finanziato con oltre 4 milioni di euro, Ate ha presentato quattro candidature attualmente in fase di valutazione tecnica. “E’ un punto di inizio importante per tutto il territorio toscano in un settore strategico per l’economia regionale, che in questa fase di ripartenza è centrale”, ha dichiarato l’assessora regionale a formazione e lavoro, Alessandra Nardini.

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Leonardo Testai

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