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28 marzo 2023

Aumentano i ricavi di Powersoft e Farmaè, obiettivo crescita 2023

Domanda sostenuta per l’azienda dell’audio professionale, mentre l’e-commerce della salute approva la road map 2025.

Ricavi 2023 in crescita per due società toscane quotate da qualche anno al mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana: Powersoft, azienda di Scandicci che opera nel campo dei sistemi di amplificazione audio, trattamento del segnale e sistemi di trasduzione per il settore pro-Audio, e Farmaè, azienda di Viareggio che opera nell’e-retailing di prodotti per la salute e il benessere, presentano entrambe una crescita anno su anno superiore al 40%.

Powersoft conta su un buon andamento della domanda

Powersoft vanta ricavi consolidati a 48,8 milioni di euro, in crescita del 44,9% rispetto al 2021; Ebitda a 12,4 milioni (146,3%), con un Ebitda margin al 25,6%; Ebit, a 9,9 milioni (+283,6%); utile netto a 6,3 milioni, quasi triplicato rispetto ai 2,3 milioni di euro del 2021. La posizione finanziaria netta è positiva per 24,3 milioni rispetto ai 20 milioni di fine 2021.

Al momento “l’andamento sostenuto della domanda – afferma l’azienda -, già anticipato in occasione dell’approvazione dei risultati del primo semestre, si riflette su un consistente valore di ordinato e, a differenza degli anni precedenti, fornisce al Gruppo una visibilità maggiore sia per l’anno in corso sia per quello il successivo”. Per il 2023, dunque, Powersoft intende “proseguire la sua strategia di crescita nei mercati di riferimento Install e live, in particolare nelle aree con maggiori capacità di crescita, come i mercati americani e asiatici”.

Il Cda proporrà all’assemblea un dividendo di 0,48 euro per azione, e un dividendo straordinario di 0,34 euro. “Tale scelta – spiega Luca Lastrucci, amministratore delegato di Powersoft – è rivolta da un lato agli stakeholders che hanno dato fiducia alla nostra azienda in questi primi anni di quotazione, periodo caratterizzato da un contesto economico e sociale di particolare complessità, dall’altro rappresenta un segnale di fiducia circa le future prospettive di crescita dell’azienda, in piena coerenza con la reputazione, le potenzialità e le ambizioni di Powersoft a livello mondiale”.

Farmaè punta a ricavi per 230 milioni nel 2025

Farmaè chiude il bilancio 2022 con ricavi adjusted consolidati pari a 120,9 milioni di euro (+40,8%). L’Ebitda è di 2,2 milioni, in crescita del 7% rispetto all’esercizio precedente, ma l’Ebitda adjusted, rettificato per tenere conto di costi anche relativi all’integrazione di Amicafarmacia, è in calo a quota 2,5 milioni rispetto ai 2,7 milioni del 2021; il risultato netto consolidato è negativo per 0,9 milioni, contro i -0,1 del 2021. L’indebitamento finanziario netto consolidato è stato di 21,3 milioni rispetto ai 14,1 milioni del 2021.

Il Cda di Farmaè ha anche approvato il piano industriale 2023-2025: la roadmap al 2025 prevede una “importante accelerazione della crescita organica e della marginalità grazie alla nuova strategia di Talea Group volta a sviluppare nuove opportunità di ricavi nell’area industrial, dedicata ai servizi alle imprese tramite Talea Media e Valnan, e al consolidamento della leadership nell’area consumer, grazie ai brand commerciali Farmaè, Amicafarmacia, Farmaeurope, Beautyè e Sanort”. I consumatori, secondo Farmaè, “troveranno nel canale e-commerce il giusto mix prezzo-servizio”, e “il positivo andamento che stiamo registrando sui nostri canali di vendita in questi primi mesi dell’esercizio 2023 lo stanno confermando”.

Gli obiettivi 2025 sono fatturato compreso tra 220 e 230 milioni, Ebitda tra 13 e 14 milioni, Ebitda margin sostenibile nel lungo termine intorno al 6%, indebitamento finanziario netto 11-10 milioni. “Questi obiettivi partono dai solidi risultati conseguiti nel 2022 – afferma Riccardo Iacometti, amministratore delegato di Farmaè – che, nonostante lo scenario inflattivo ed il quadro economico recessivo, hanno evidenziato crescite importanti a livello di indicatori di performance industriali e di ricavi, con il mantenimento di una marginalità positiva, seppur in lieve diminuzione dovuta alla scelta commerciale di traslare solo parzialmente l’incremento dei costi sui consumatori finali a beneficio dello sviluppo della quota di mercato”.

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