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Territorio

12 ottobre 2022

Aspettando Piombino c’è l’Olt: più capacità per il rigassificatore di Livorno

Parere favorevole della Regione all’aumento di capacità per l’impianto offshore. Per la Golar Tundra i comitati puntano al Tar.

In attesa della decisione sul rigassificatore di Piombino – con la riunione degli enti statali il 13 ottobre a Roma, e la conferenza dei servizi decisiva il 21 – la Regione Toscana ha espresso parere favorevole alla richiesta di aumento della capacità di rigassificazione del terminale galleggiante “Fsru Toscana”, avanzata da Olt Offshore Lng Toscana, per passare dagli attuali 3,75 miliardi di metri cubi annui fino a 5 miliardi. Il parere è stato fornito nell’ambito della procedura di Via statale per la definitiva pronuncia di compatibilità ambientale da esprimere da parte dello Stato.

L’aumento della capacità di rigassificazione, secondo la Regione, non comporterà alcuna modifica impiantistica ed avverrà solo tramite un maggior rendimento dei vaporizzatori e un’ottimizzazione della logistica. Non sono previste ulteriori variazioni nel numero degli accosti di navi metaniere, né variazioni della taglia delle navi autorizzate. “L’aumento di capacità previsto per il terminal offshore collocato tra Livorno e Pisa – sostiene il governatore Eugenio Giani – porterà dal 5% al 6,5% il contributo di questo impianto al fabbisogno nazionale”.

Snam freme, i comitati guardano al Tar

Per la strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas, tuttavia, l’installazione della Golar Tundra al porto di Piombino (per tre anni) rimane il fulcro della discussione. “Spero che tutti si rendano conto che la sicurezza nazionale dipende da quello”, ha affermato il ministro (uscente) della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo cui “se avremo la nave rigassificatrice e non riusciremo a usarla, sarà un suicidio”, perché “oggi abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo, dal 40% al 20%, e con il rigassificatore di Piombino dobbiamo dimezzarla ulteriormente”.

Snam, per bocca dell’amministratore delegato Stefano Venier, dopo aver presentato le sue controdeduzioni ora si dice pronta a cominciare il lavoro “tra una ventina di giorni se ci sarà data l’autorizzazione”. Chiedono invece uno slittamento della decisione i comitati contrari al rigassificatore di Piombino, auspicando che “la decisione sia assunta dal nuovo Governo” nella speranza che la nuova maggioranza (guidata da FdI) decida di seguire l’orientamento del sindaco (di FdI) Francesco Ferrari. A cui si chiede di “difendere fino in fondo i cittadini e il territorio mediante lo strumento del ricorso amministrativo”, se invece l’autorizzazione sarà concessa.

Al contrario, Giani sembra intenzionato a procedere il prima possibile, “se ci sono le condizioni, come mi sembra che possano esserci attraverso le osservazioni, le controdeduzioni, i pareri”, e dunque firmando l’autorizzazione dopo la conferenza del 21 ottobre. “Ritengo che in questo momento – afferma – a chiedere di fare le cose rispettando la legge e facendolo nei tempi dovuti e giusti siano gli italiani che pagano delle bollette esorbitanti, siano le imprese che rischiano la chiusura per il costo dell’energia, sia il buonsenso di un paese che vuole uscire da questa dipendenza dalla Russia”.

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