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19 gennaio 2023

A VicenzaOro la carica delle 230 aziende aretine

Si apre la più affollata fiera orafa di sempre, con le collezioni di 1.300 marchi. L’export orafo toscano cresce del 25% in valore.

Silvia Pieraccini

Quella che si aprirà il 20 gennaio (fino al 24) è l’edizione più affollata di sempre: nei 70 anni di vita di VicenzaOro, la fiera internazionale dei gioielli e delle tecnologie di settore organizzata da Ieg-Italian exhibition group, mai si era arrivati ad avere 1.300 marchi che espongono i nuovi prodotti, per il 40% esteri, in arrivo da 36 Paesi. Tra gli italiani la parte del leone la fanno, come sempre, le aziende provenienti dai distretti orafi: oltre a Vicenza che gioca in casa, la pattuglia più consistente è targata Arezzo, che è presente con 230 aziende produttrici di prodotti classici, contemporanei e di design.

Export in crescita del 25%

Il settore sta vivendo un buon momento, anche se l’incidenza del prezzo dell’oro (e soprattutto la variazione delle quotazioni) rende difficile la corretta valutazione dei dati dell’export: nei primi nove mesi del 2022 le esportazioni di gioielleria e oreficeria della Toscana sono cresciute del 25% rispetto allo stesso periodo 2021, superando i 2,5 miliardi di euro (2.556.427). Di certo, comunque, c’è il fatto che il settore si è lasciato alle spalle le ferite della pandemia e ha ripreso a marciare sui mercati internazionali che assorbono più dell’80% del business e che, per le aziende aretine, significano soprattutto Emirati Arabi e Usa.

Tre anni sull’ottovolante

Il distretto toscano sta provando a ritrovare l’equilibrio dopo essere stato per tre anni sull’ottovolante: alla caduta pesante del business nel 2020, l’anno della pandemia più feroce, è seguito un formidabile recupero nel 2021 (+73,5% l’export), che ha permesso di superare (in valore) le esportazioni del 2019, passando da 2,1 sopra 2,6 miliardi (+23,5%). Un risultato che – ancora una volta – è legato all’aumento delle vendite ma anche all’aumento del prezzo dell’oro. Infine nel 2022 la crescita si è consolidata, in vista di un 2023 che contiene molte incertezze geopolitiche unite alle difficoltà produttive, sugli approvvigionamenti di materie prime e i costi energetici.

Adesso la sfida per il distretto orafo aretino è quella di allargare i mercati e di

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Silvia Pieraccini

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