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20 ottobre 2022

A Piombino sfilano tremila ‘no’ al rigassificatore

La manifestazione contro la nave che dovrebbe essere installata nel porto ha riunito cittadini e forze politiche distanti. Appello a Giani.

Silvia Pieraccini

“Se la nave arriverà bloccheremo la città”: è il grido che il lungo corteo – formato da comitati, studenti, sindacati, associazioni ambientaliste, forze di sinistra, semplici cittadini e famiglie con bambini, arrivati anche dall’Isola d’Elba e da altre parti della Toscana, in tutto circa tremila persone – ha scandito stamani a Piombino per dire “no” al progetto deciso dal Governo Draghi, e appoggiato dal presidente della Regione Eugenio Giani, di installare una nave rigassificatrice nel porto della cittadina toscana per tre anni. La nave, la Golar Tundra già comprata da Snam, è destinata a rigassificare cinque miliardi di metri cubi di gas all’anno (che arriverebbe via mare in forma liquida) per tamponare l’emergenza che si è aperta col taglio delle forniture dalla Russia.

I manifestanti temono per la salute e la sicurezza

La preoccupazione dei manifestanti – che hanno aperto il corteo con lo striscione ‘La sicurezza non si compensa’, e hanno alternato gli slogan ‘No al rigassificatore’, ‘Giù le mani da Piombino’, ‘Giani go home’, ‘Il mare è nostro e non si tocca’ – è che avere un grosso serbatoio di gas vicino alle abitazioni (il porto di Piombino è in città) rappresenti un pericolo per la salute e per la sicurezza.

Alla manifestazione ha preso parte anche il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari (Fratelli d’Italia), che fin da subito si è opposto al progetto della nave nel porto cittadino: “Il no della città di Piombino al progetto del rigassificatore è invalicabile – ha detto intervenendo alla manifestazione – a Giani chiedo di ricoprire il suo ruolo di commissario: non è stato nominato tale per autorizzare, ma per verificare se l’opera è autorizzabile, e non lo è”. Ferrari ha poi replicato all’accusa alla comunità di Piombino di voler mettere in difficoltà il Paese sotto il profilo energetico: “La respingiamo al mittente – ha detto – se c’è una responsabilità è quella di aver scelto Piombino senza aver prima verificato se era idonea. Vogliamo difendere il futuro dei nostri ragazzi”.

Gli ultimi passaggi: conferenza dei servizi e autorizzazione

La protesta di Piombino arriva alla vigilia dell’ultima riunione della conferenza dei servizi, prevista domani 21 ottobre a Firenze, che dovrebbe dare il via libera all’opera prima dell’autorizzazione all’attività che sarà firmata (entro il 27 ottobre) dal commissario Giani. Quell’autorizzazione però – ha confermato Giani – non conterrà l’indicazione sulla destinazione finale (che dovrebbe essere off-shore) della nave rigassificatrice, al termini dei (promessi) tre anni di permanenza in porto. “Porremo a Snam un tempo limite di 45 giorni, come elemento di sospensiva o condizionante – ha affermato il commissario – per indicarci il luogo dove realizzare il terminal”.

Sarà anche questo uno degli elementi di protesta che i manifestanti sottolineeranno a Firenze, sotto la sede della Regione, nel presidio che si terrà domani, 21 ottobre, in concomitanza con la riunione della conferenza dei servizi.

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Silvia Pieraccini

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