Solo la Toscana può vantare la presenza forte di tutte le filiere della moda, dal tessile-abbigliamento alla concia-pelletteria-calzature fino ai gioielli-bijoux-accessori metallici: un patrimonio industriale da difendere e da far evolvere, per creare sviluppo e occupazione.
E’ con l’intento di delineare le strade di crescita che l’industria italiana (e toscana) della moda dovrà percorrere nei prossimi anni – ma anche nei prossimi mesi, alla luce della guerra in Ucraina e delle tensioni internazionali sui prezzi di materie prime, energia e logistica – che nasce il convegno ‘Future for fashion’, in programma a Firenze, nel salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio, il 25-26 marzo prossimo, organizzato da Confindustria Firenze in collaborazione col Comune e col Centro di Firenze per la moda italiana (Cfmi).
Tra i partecipanti ci saranno i manager di grandi marchi della moda italiana, da Patrizio Bertelli amministratore delegato di Prada a Leonardo Ferragamo presidente di Ferragamo; da Alfonso Dolce amministratore delegato Dolce&Gabbana fino a Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo di Brunello Cucinelli; da Niccolò Ricci amministratore delegato della Stefano Ricci a Toni Scervino amministratore delegato di Ermanno Scervino.
Il convegno, che sarà chiuso da Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria con delega alle filiere industriali, ha avuto un’anteprima con l’intervento di Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior, che ha parlato nel novembre scorso dell’evoluzione della moda alla Galleria degli Uffizi.